Marketing del farmaco. Ora c’è anche l’ISFR o meglio ISR. N.d.R.

Informatore scientifico del farmaco da remoto

Il vero rischio che si intravede, spesso già realtà, è la perniciosità dell’informazione/pubblicitè che viene proposta agli operatori sanitari. C’è un eccesso di offerta della quale tutte le aziende (fanno tutte le stesse cose) si sono dotate (e-mail; telefono; etc) che nel migliore dei casi disturba chi le riceve. Siamo sempre più simili a chi ci propina via telefono nuovi contratti per gas e luce o telefonia, proposte commerciali imperdibili etc etc. Alla fine con gentilezza o meno la risposta diventa sempre la stessa NO GRAZIE. [S.B.]

Nel 2006 un’analisi di Farmindustria rilevava che l’eccessiva ed insistente e molesta “propaganda” di farmaci attuata con l’eccessivo aumento della frequenza delle visite di informazione, in special modo per alcune categorie/prodotti ritenuti ad alto potenziale di crescita, aveva in realtà prodotto tutta una serie di provvedimenti tesi al contenimento di quell’invadenza e, sempre secondo l’indagine, Farmindustria aveva constatato che i medici ricordavano soltanto il 4% di tutte le visite effettuate dagli ISF. Tale constatazione aveva provocato 15.000 licenziamenti di ISF e norme sempre più restrittive delle autorità regolatorie.

La soluzione proposta da Farmindustria era: riduzione della frequenza delle visite informative dove i contenuti dovevano avere maggiore spazio per essere discussi e il valore della conoscenza e competenza degli ISF diventava più importante dell’aspetto relazionale puro.

La storia non ha insegnato niente? Chi ignora la storia non ha futuro. Purtroppo è il nostro futuro. [N.d.R.]

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