Napolitano e Balduzzi, ridateci i nostri diritti costituzionali

 di Domenico De Felice | 9 ottobre 2012 

Il decreto Balduzzi ha creato notevoli difficoltà a chi è in terapia cronica per una patologia importante. Prendiamo ad esempio l’epilessia. I medici sono obbligati a prescrivere farmaci equivalenti e spesso non vogliono scrivere sulla ricetta “farmaco non sostituibile“. Peccato che è la stessa Aifa che “consiglia” la non sostituzione.

Parte tutto dalla grande difficoltà a capire, o meglio a spiegare ai cittadini, che la bio disponibilità tra farmaco brand e generico non è uguale. Questa variante in patologie croniche diventa ancora più evidente. Ora sembra che alcune aziende farmaceutiche stiano decidendo di abbassare notevolmente il costo di farmaci brand a dimostrazione del fatto che, probabilmente, il guadagno, comunque a scapito del cittadino visto che prima la maggior parte del costo era a carico della comunità, è elevato. Ma resta la differenza da pagare interamente tra il farmaco brand ed il generico.

Allora Ministro Balduzzi, tecnico, vuole chiedere a qualche “tecnico” come dobbiamo comportarci? Ma soprattutto vuole dare spiegazioni a quelli che sono, malgrado loro, malati? Ad esempio potrebbe rispondere alle varie domande di gruppi che si stanno formando nei social network. Uno di questi “ridateci l’esenzione ed i nostri diritti“, al quale faccio parte, costituito da migliaia di persone, chiede a gran voce che sia rispettato l’articolo 32 della Costituzione Italiana.

Ministro Balduzzi, Presidente Napolitano fate immettere nel mercato molecole uniche “specifiche” per patologia, controllate per biodisponibilita ed azione clinica, che siano gratuite per le patologie croniche e per i salvavita. Fate invece pagare interamente tutte le altre molecole. Cancelliamo così i ticket sui farmaci. Aiutiamo in sanità quelli che salute non hanno ma che hanno bisogno di molecole farmacologiche che diano salute e vita. Questo è il vero cambiamento. Non creiamo divisioni regionali, ma uniamo da nord a sud il Paese in un unico abbraccio solidale in questo periodo di crisi sociale ed economica. Controlliamo che le molecole che assumiamo, perché siamo obbligati, siano efficaci non per le aziende farmaceutiche, le Istituzioni ed i medici compiacenti, ma per i cittadini.

 

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