Palmisano, Italia nel gotha della ricerca ma pochi brevetti

L’Italia è un’eccellenza nella ricerca: oggi è all’ottavo posto al mondo per qualità delle pubblicazioni scientifiche misurata attraverso l’impact factor. Siamo nel gotha del biotech. Ma ‘cadiamo’ nel passaggio dalla pubblicazione degli studi alla realizzazione dei brevetti: nel 2011 ne abbiamo depositati 109, la Francia 390, la Germania 922. Un rapporto di 1 a 3 e addirittura di 1 a 9".

A evidenziarlo Riccardo Palmisano, vicepresidente di Assobiotec, partecipando a Roma al 3° Summit sulla sanità in Italia. "La risposta al titolo di questa tavola rotonda, e cioè ‘La sanità come driver di crescita e sviluppo: un obiettivo possibile?’ – ha sottolineato – è che sì, questo è un obiettivo non solo possibile, ma doveroso e imperdibile. Il biotech, ad esempio, porta 5 addetti nell’indotto per ogni addetto diretto, contro una media di 1-1,5 del resto dell’industria manifatturiera italiana.

Eppure piani di sviluppo per le biotecnologie non se ne vedono. Si ripete spesso – ha aggiunto Palmisano – che il 50% dei farmaci che arriveranno sul mercato sarà biotech, ma nella metà dei casi essi sono frutto di collaborazione con università o spin-off. Il mondo della ricerca è cambiato, dobbiamo cogliere le opportunità che ci offre dando impulso agli incentivi, per i quali oggi l’Italia è all’ultimo posto fra gli 8 principali Paesi europei. Un esempio su tutti: un’azienda ci ha comunicato che in Italia nel 2009- 2010 ha ottenuto un credito d’imposta pari a 1,6 milioni di euro, in Francia di 16 milioni.

C’è spazio affinché il biotech faccia leva sull’eccellenza della ricerca e della produttività italiana – ha concluso – ma occorre un sistema che incentivi a investire, per far sì che la piccola impresa italiana non muoia prima di essere cresciuta".

Barbara Di Chiara – 24 ottobre 2012 – PharmaKronos

 

 

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