Pensioni Quota 102. Le istruzioni dell’INPS come presentare la domanda

La legge di bilancio 2022 (modificando l’articolo 14, decreto-legge 4/2019 in materia di pensione Quota 100) riconosce il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento, entro il 31 dicembre 2022, di un’età anagrafica di almeno 64 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni (pensione Quota 102).

In attesa della circolare illustrativa delle nuove disposizioni, con il messaggio 10 gennaio 2022, n. 97 l’INPS comunica le modalità di presentazione della domanda di pensione con i nuovi requisiti, tramite il servizio online.

La modalità di presentazione delle domande è utilizzabile da parte dei lavoratori iscritti alle Gestioni private, alla Gestione pubblica e alla Gestione spettacolo e sport anche per chiedere il cumulo dei periodi assicurativi per il conseguimento del diritto alla pensione Quota 102.

La domanda può essere presentata anche tramite Contact center, patronati e intermediari abilitati.

INPS – 11 gennaio 2022


Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (SPID, Carta nazionale dei servizi, Carta di identità elettronica 3.0) può compilare e inviare la domanda telematica di pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, accessibili nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”, si legge sul sito dell’Inps nella sezione dedicata.

Effettuato l’accesso, l’utente dovrà selezionare in sequenza:

È possibile inoltre presentare la domanda rivolgendosi al Patronato e ad altri soggetti abilitati.

Il meccanismo è lo stesso che regola il funzionamento di Quota 100 anche se con una piccola variazione per quanto riguarda i parametri.

Si tratta di una soluzione temporanea per superare Quota 100 in attesa che si arrivi ad una riforma organica delle pensioni.

In alternativa, si può fare domanda tramite:

La pensione con Quota 102 è calcolata dall’Inps senza il ricalcolo integralmente contributivo e l’assegno, pertanto, sarà:

Per i lavoratori penalizzati sarà possibile, se si ha diritto, ricevere l’assegno straordinario di sostegno al reddito erogato dai Fondi di solidarietà bilaterali.

Una simulazione calcola che coloro che hanno una retribuzione lorda di 30mila euro (circa 1.650 euro netto mensili scaglioni Irpef compresi) andrebbero a perdere circa tra i 40 ed i 160 euro rispetto all’ammontare dell’assegno pensionistico che incasserebbero a pieno regime e la situazione peggiora ulteriormente con l’aumento del lordo, considerando che chi guadagna 50mila euro annui perderebbe, invece, tra i 100 e i 210 euro.

 

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