Rienzi. Informatori scientifici: alcune precisazioni

febbraio 06, 2013

 

A seguito di spiacevoli “comunicazioni” ricevute devo precisare quanto appresso.

PURTROPPO HO DOVUTO PROPORRE QUERELA PER DIFFAMAZIONE CONTRO ALCUNI CHE USANO – ANCHE IL BLOG – PIU’ PER SFOGARE PROPRIE FRUSTRAZIONI E INGIURIARE CHI FA IL PROPRIO DOVERE DI DENUNCIA E ESPRIME LIBERE OPINIONI NELL’ambito dell’art 21 della costituzione che per contribuire fattivamente a un dibattito sicuramente utile.

Gli informatori farmaceutici possono essere utili se onesti e corretti e se non hanno rapporti con le case farmaceutiche…ma come puo’ essere possibile cio’?

Oppure devono essere controllati di più e espellere dalle loro file chi infanga, non io, la loro professione, come nei casi che, solo a titolo di minimo esempio, riporto di seguito:
1) Procure di Busto Arsizio e Rimini:
la cosiddetta operazione “medici puliti” in cui 67 medici in 15 diverse regioni risulterebbero indagati per aver ricevuto dall’azienda farmaceutica Sandoz somme di denaro, viaggi all’estero e oggetti di valore con l’obiettivo di incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci.
Nel corso delle indagini sembrerebbe essere stata scoperta l’esistenza di una rete formata da dodici informatori scientifici e dirigenti della casa farmaceutica Sandoz incaricata di prendere accordi con i camici bianchi.
-Gli informatori avrebbero sollecitato i medici indagati (tra cui anche specialisti in nefrologia e endocrinologia) ad aumentare le prescrizioni di alcuni farmaci, con l’inserimento in terapia di nuovi pazienti. “In alcune circostanze – sottolineano gli investigatori – i medici non esitavano ad aumentare le somme pretese” e “alti dirigenti dell’industria farmaceutica incontravano personalmente i medici”.
– Per giustificare lo scambio di denaro, sembrerebbe, che gli informatori scientifici producessero false documentazioni che attestavano le somme per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari e viaggi per partecipare a meeting internazionali.
– Tra gli indagati, infatti, sembrerebbe esserci anche il titolare di una agenzia di viaggi.
– Dai documenti acquisiti nel corso delle indagini, sembrerebbe inoltre, essere emerso un vero e proprio tariffario, oltre duemila euro per ogni nuovo bambino a cui veniva somministrata la cura. Complessivamente i medici avrebbero ricevuto oltre 500 mila euro tra regali e denaro.
– I reati contestati potrebbero andare dall’associazione a delinquere, alla corruzione, all’istigazione alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale, dal falso al comparaggio.
2) Procura di Milano
Sistema che vede coinvolti due manager della società che vivono a Formia e diversi medici di base del servizio sanitario nazionale che svolgono la loro attività in provincia di Latina nonché informatori scientifici della “Rec

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