SCHERING-PLOUGH ENTRA NEL GRUPPO DELLE BIG PHARMA

Un´acquisizione da 13 miliardi di euro in Olanda permette la diversificazione

Vaccini e non solo nella nutrita pipeline della Schering-Plough, multinazionale con sede nel New Jersey da 50mila dipendenti in tutto il mondo (dei quali 1.200 in Italia con due stabilimenti a Lodi e Aprilia), 10,6 miliardi di dollari di fatturato nel 2006 (9,7 nel primo semestre 2007) e 1,1 di utile netto. Ora la società è diventata più europea acquisendo per 13 miliardi di euro l´olandese Organon Biosciences (terzo maggior takeover del settore appena dopo Schering-Bayer e Merck-Serono), che porta in dote 3,4 miliardi di fatturato. Il ceo Fred Hassan, grintoso pakistano sessantenne con studi e Londra ad Harvard, ha scelto Roma per riunire i manager dei due gruppi e delineare gli scenari del post-fusione. In quest´occasione l´abbiamo incontrato.
Con l´acquisizione appena annunciata vi allargate al settore dei farmaci e dei vaccini per uso veterinario. Perché questa scelta?
«Abbiamo ora la leadership in diverse aree terapeutiche per la cura degli animali e aumentiamo il nostro spessore scientifico. Ora il settore veterinario è parte strategica delle attività e contribuirà al miglioramento delle performance nel lungo termine. L´integrazione è perfetta per la complementarità di molte produzioni: i prodotti Intervet, comprendono Nobivac, una gamma di vaccini per i cani, il vermifugo Panacur, Bovilis per l´immunizzazione dei bovini, Nobilis, vaccino per proteggere il pollame dalle malattie infettive. Il nostro settore Animal Health già opera nel trattamento di animali sia di allevamento che da compagnia, con prodotti come Nuflor, un antibiotico per bovini, suini e pesci o Finadyne, un antinfiammatorio destinato a bovini, cavalli e suini».
E quanto ai prodotti ‘umani´?
«Operiamo in nove aree terapeutiche fra cui quelle cardiovascolare, respiratorio, immunologica e oncologica, e con Organon ci espandiamo nella salute della donna e del sistema nervoso centrale».  Affari Finanza del 03/12/2007   p. 29  

 

 

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