Se il paziente consuma più farmaci del dovuto ora a pagare è il medico

Il caso simbolo un anziano che usava “troppo” collirio

Troppi flaconi di collirio o troppe scatole di statine? Se i conti non tornano, se il paziente consuma il collirio o lo spray per l’asma in un periodo inferiore a quello ritenuto standard. O, ancora, se chiede gastroprotettori contro l’acidità di stomaco e il reflusso gastroesofageo anche se forse non ne ha davvero bisogno, alla fine a pagare di tasca sua è il medico condiscendente che ha abusato nelle prescrizioni. In alcuni casi pochi euro, in altri cifre superiori a duemila euro in sei mesi. Con la conseguenza non così remota che a farne direttamente le spese sia, alla fine, il rapporto fra il medico, innervosito dalle sanzioni, e il paziente.

Filippo Romano, fisico ultrasettantenne, in questa storia è il paziente accusato dal medico di base di essere uno sprecone. La storia, finita in un scambio di battute sfociate in «insulti» secondo quanto racconta il paziente, è adesso diventata un esposto all’Ordine dei medici. Che dovrà esprimersi sull’episodio. Al di là del battibecco personale, tuttavia, il tema sollevato dal paziente è diffuso e si verifica sempre più di frequente. «Quanti giorni deve durare il collirio anti-glaucoma? Quando scatta il confine tra un corretto utilizzo e lo spreco?».

( … continua su R.it Torino – di SARA STRIPPOLI)

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