Sez. AIISF/UnISF Foggia

Il giorno 16 dicembre u.s. nell’accogliente sala di un delizioso agriturismo di Capitanata e in un contesto familiare e festoso di una cena prenatalizia, gli ISF della sezione foggiana dell’AIISF/Un.I.S.F. si sono incontrati per consegnare una targa al collega Alberto Mangano, autore del libro "Io non sono fuggito da Foggia" per il suo impegno culturale. La sezione di Capitanata ha voluto istituire questo riconoscimento (si spera possa diventare un appuntamento fisso) proseguendo nel solco tracciato da tempo che pone tra i tanti obiettivi a sostegno e a difesa della categoria anche quello non secondario di cementare i rapporti tra gli ISF per farne un gruppo sempre più unito, ma soprattutto per mettere in evidenza che gli ISF non sono solo quei soldatini senz’anima con borsa in mano e testa china che corrono tutto il giorno agli ordini delle aziende, stressati e ricattati dai risultati del loro impegno professionale, ma che tra essi ci sono tanti uomini e donne che silenziosamente dedicano parte del proprio tempo al sociale, alla cultura, allo sport, all’arte, alla politica, ecc. con serietà e capacità, qualità che se venissero messe in condizione di esprimersi anche nella difesa dei diritti della categoria potrebbero portare a risultati insperati.

Scrivere un libro non è da tutti, ma questa volta l’autore è un INFORMATORE SCIENTIFICO DEL FARMACO …

 Antonio Lattanzio (Presidente Sez. Foggia) 


Caro Antonio,

rispondo con ritardo (credo incolpevole, viste le tante cose da fare urgentemente) alla tua segnalazione circa la pubblicazione del libro del collega Alberto Mangano, "Io non sono fuggito da Foggia".

Desidero esprimere il mio vivo apprezzamento ad Alberto per la sua lodevole iniziativa.

In un periodo in cui dal meridione si ritorna troppo frequentemente a partire per altri lidi, sperando in un futuro migliore, considero veramente importante la sua testimonianza di un impegno nella propria terra.

Continuare a spendersi per valorizzare le qualità del proprio territorio, al di là delle esasperazioni localistiche a cui siamo costretti ad assistere in televisione, rappresenta un merito non indifferente. Particolarmente in un momento come quello attuale, nel quale la via più facile è spesso la preferita.

Ed è certamente più difficile cercare di impegnarsi per far si che le cose possano cambiare.

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