Sez. federate Fedaiisf e singoli ISF in aiuto all’Ucraina

Diverse Sezioni federate Fedaiisf e singoli informatori si sono attivati per fornire, per quanto possibile, aiuti alla popolazione Ucraina che sta vivendo in condizioni disperate, difendendo la propria vita e ormai alle prese con carenze di ogni genere di prima necessità, dalle medicine agli alimenti. Ci hanno comunicato il loro impegno le sezioni toscane, la sezione di Modena, la sezione BAT Bari, la sezione di Napoli, Rovigo, Reggio Calabria, ARISF Abruzzo, ecc. Riportiamo alcune loro testimonianze


Le tre sezioni AIISF federate della Toscana si sono mobilitate all’unisono nel fornire beni di prima necessità a favore dell’Ucraina.

Il tutto è nato grazie alla segnalazione di un collega di Prato. Immediatamente sono stati stretti contatti con l’associazione Mercuria Nova, che sul territorio ha il compito di fare da ponte tra Italia ed Ucraina. 

Nel giro di pochissimo tempo molti informatori, e non solo,  hanno manifestato  il proprio sostegno a tale iniziativa sia direttamente che tramite donazioni.

Le sezioni AIISF Toscana Nord Ovest -Toscana Centro – Toscana Sud Est hanno provveduto a fornire farmaci e device di primo soccorso.

La prima spedizione partirà questo fine settimana e ne seguiranno altre, grazie anche agli accordi con alcune farmacie del territorio che si sono rese disponibili ad appoggiare tale
manifestazione di solidarietà. 

Nella Sezione Toscana Nord Ovest è stato fondamentale anche il contributo gratuito dato da Farma Lucca che con il sostegno dei farmacisti e la collaborazione dei grossisti, ha permesso di recuperare moltissimo materiale di uso sanitario.

Attualmente sono aperte le donazioni con causale “Emergenza Ucraina” presso la Sezione Toscana Sud Est di cui riportiamo l’IBAN IT07Y0306967684510773986009.

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Gli ISF iscritti e non iscritti alla Sezione AIISF  di Napoli hanno organizzato una raccolta fondi da utilizzare per l’acquisto di materiale sanitario e di farmaci da inviare alla popolazione ucraina.

La donazione è nata grazie al contatto con alcuni cittadini ucraini residenti nella città di Napoli e che stanno coordinando gli aiuti con le città maggiormente colpite dalla guerra.

In contemporanea gli informatori  partecipano anche ad altre iniziative nate con associazioni di beneficenza e patrocinate dal consolato ucraino.

Si raccolgono beni di prima necessità e tutto ciò che occorre per fronteggiare questa terribile emergenza che ha colpito un’intera popolazione.

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Da ARISF Abruzzo

Questa mattina, le colleghe Stefania, Francesca, Barbara e Roberta si sono recate nel punto di raccolta organizzato nella sede della Regione Abruzzo, in Piazza Unione a Pescara, per consegnare farmaci e materiali acquistati con una parte del fondo cassa dell’ARISF.

Ribadiamo la disponibilità da parte del direttivo di raccogliere altro materiale da consegnare nello stesso punto di raccolta, cosa che si può fare anche in autonomia.


Ci rattristano profondamente le notizie di guerra che arrivano dall’Ucraina col lugubre bilancio di morti e distruzioni, ma anche notizie di ospedali militari e civili sotto attacco, colpiti dai bombardamenti e assediati dalle truppe. Tra gli ultimi, a quanto si apprende, un ospedale di maternità nei pressi di Kiev. Adoperiamoci perché siano garantiti corridoi umanitari per la messa in salvo dei più fragili, dei malati, dei minori con le loro madri.

Il nostro auspicio è che fino alla fine del conflitto, siano risparmiati almeno gli ospedali, i luoghi e gli strumenti di cura; di quella cura di cui tutti hanno il diritto di avere, senza distinguo.

 

Nota:

Emergenza Ucraina: il coordinamento degli aiuti italiani

Gli aiuti inviati sono frutto delle interlocuzioni avvenute nell’ambito del Meccanismo Europeo

Le istituzioni italiane sono impegnate nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione ucraina attraverso il Dipartimento della Protezione Civile, che opera nell’ambito del Meccanismo di Protezione Civile Europeo in una situazione difficile e in uno scenario in continua evoluzione. Gli aiuti inviati dall’Italia sono, dunque, il frutto delle interlocuzioni avvenute nell’ambito del Meccanismo Europeo.

Per essere in grado di offrire quanto effettivamente richiesto dalle autorità ucraine, il Dipartimento è impegnato, in queste ore, nella ricognizione delle risorse medico-sanitarie richieste dall’Europa e nella disponibilità di Regioni, Enti locali e strutture operative.

In questo modo è garantita la gestione efficace della grande spinta solidale presente nel nostro Paese. Senza questo coordinamento, infatti, i beni raccolti rischiano di non arrivare a destinazione a causa delle notevoli difficoltà di accesso per persone e beni in un’area interessata dal conflitto.

Nelle principali città italiane si stanno inoltre organizzando raccolte di beni di prima necessità e farmaci da inviare all’Ucraina. Servono coperte, abiti pesanti, farmaci, cibi in scatola e a lunga conservazione. 

Anche la CRI ha lanciato una raccolta fondi per finanziare le attività a supporto della popolazione civile colpita dal conflitto e la gestione degli sfollati presenti in Ucraina e quelli che stanno cercando riparo nei Paesi vicini. Fondi necessari per rispondere sia ai bisogni umanitari di chi è rimasto in Ucraina e dei profughi che cercano asilo oltre confine. Insieme al Dipartimento di Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ha portato 200 tende da campo, capaci di ospitare mille persone a Prochowice, in Polonia, punto di raccolta degli aiuti umanitari individuato dal meccanismo europeo.

BONIFICO: Beneficiario: Associazione della Croce Rossa Italiana ODV
Banca: Unicredit SPA – IBAN: IT93H0200803284000105889169 BIC SWIFTUNCRITM1RNP Causale:EMERGENZA UCRAINA

Spiega il vicepresidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro: «Le Caritas presenti In Ucraina ci hanno detto di non inviare né cibo né medicinali se non su richieste specifiche di particolari farmaci per sale operatorie e ospedali che ci verrano comunicate da loro. L’invito alle persone e alle parrocchie è di coordinarsi con le diocesi per non fare donazioni in modo scoordinato che poi possano rivelarsi inutili. Noi ringraziamo sempre chi vuole donare anche delle cose se le Caritas locali possono immagazzinarle. Le parrocchie e le Caritas locali consiglieranno comunque come finalizzare al meglio gli aiuti».

 

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