Sigma Tau. Dimezzata l’esposizione con le banche dei Cavazza

Grazie a una significativa rivalutazione di quasi 8 milioni della quota in Gentium si riducono fin quasi ad azzerarsi le perdite. Gli addetti sono scesi anno su anno da oltre 2.000 a circa 1900 (569 ISF), per via della cassa integrazione che terminerà a gennaio 2015.

Numero 175  pag. 12 del 25/7/2014 – ItaliaOggi

Grazie a una significativa rivalutazione di quasi 8 milioni della quota in Gentium si riducono fin quasi ad azzerarsi le perdite di Sigma Tau Finanziaria, la holding partecipata da Intesa Sanpaolo al 5% e con la quale la famiglia Cavazza controlla l’omonimo gruppo farmaceutico. Pochi giorni fa, infatti, l’assemblea della capogruppo presieduta da Mario Artali ha deciso di utilizzare parzialmente il versamento soci in conto capitale per ripianare la perdita di 359 mila euro del bilancio 2013, nettamente migliore del rosso di 15,7 milioni del precedente esercizio. A livello consolidato il gruppo dei Cavazza è andato meglio perché i ricavi anno su anno del business «disease» sono saliti da 688,2 a 697,2 mln con un mol progredito da 150,5 a 176,5 mln, anche se l’utile è arretrato da 52 a 24,4 mln, più che raddoppiato da 21,1 a 48,4 milioni.

V’è da dire però che il risultato di gruppo beneficia del riversamento a conto economico della riclassifica delle partecipazioni nella Dyax e Regenerx che sono passate da quote disponibili per la vendita a quote di trading. L’aumento dei ricavi è dovuto all’incremento da 154 a 165 milioni delle vendite relative al business delle malattie rare, che ha controbilanciato il lieve calo del business tradizionale, sceso, anno su anno, da 533 a 532 milioni: il business farmaceutico dei Cavazza è realizzato per il 58% in Italia rispetto al 61% del 2012. Nel dettaglio il segmento malattie rare, il cui quartier generale è stato posizionato in Gran Bretagna e le cui vendite avvengono per il 65% sul mercato nordamericano, ha visto la creazione della nuova business unit Global Rare Disease Franchise.

Il totale dell’attivo nel bilancio ordinario è di 665 milioni (670 nel 2012) di cui il grosso è rappresentato dal valore immutato delle controllate, pari a 534,8 mln, ove spiccano in Italia Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite (112,3 mln) e all’estero Defiante Farmaceutica (105,3 mln), Sigma-Tau Rare Diseases (130,4 mln) e Sigma-Tau International (146,6 mln). A fonte di un patrimonio netto stabile a 186 mln, i debiti verso banche si sono praticamente dimezzati da 134,2 a 67 mln per il rimborso integrale di 50 mln di un finanziamento bullet erogato da Intesa Sanpaolo e di due tranches di 25 mln del finanziamento di 115 milioni, con scadenza nel 2015, erogato sempre da Ca’ de Sass. La holding dei Cavazza ha comunque ottenuto un fido da Bnl Bnp Paribas di 20 milioni, che scadrà a inizio del prossimo anno. Gli addetti sono scesi anno su anno da oltre 2.000 a circa 1900, per via della cassa integrazione che terminerà a gennaio 2015.

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