Raggiunta lo scorso anno la soglia di 9,4 miliardi di franchi, rileva Helsana, parlando di prezzi “artificialmente gonfiati” nelle trattative fra il settore farmaceutico e la Confederazione
Radio Televisione Svizzera RSI 2 dicembre 2025
L’assicurazione malattia di base non ha mai speso così tanto per i medicamenti, come lo scorso anno. Il
Si tratta di un livello record. L’assicuratore imputa il dato ad una crescente carenza di trasparenza nella formazione dei prezzi e parla di trattative tariffarie fra l’industria farmaceutica e la Confederazione che si basano spesso su “prezzi dichiarati che sono artificialmente gonfiati”.
Nel corso dell’ultimo decennio, sottolinea l’assicuratore, i prezzi dei nuovi farmaci sono quasi raddoppiati. Un dato che vale anche per i prodotti che non presentano alcuna innovazione.
Farma Industria Ticino: “Bisogna guardare l’intero sistema. Concentrarsi solo sui farmaci è fuorviante”
La replica di Farma Industria Ticino: “Fondamentale avere una visione sistemica e non puntare il dito contro una singola voce di spesa
Ticino Libero – 3 dicembre 2025
Farma Industria Ticino risponde con fermezza ad alcuni articoli di stampa riguardanti il presunto peso schiacciante dei farmaci sulla spesa sanitaria in Svizzera. “Una corretta informazione richiede di guardare ai
I numeri della spesa sanitaria totale parlano chiaro: “Nel 2024, la spesa totale per la sanità è stimata in CHF 97,1 miliardi (= 104,4€), pari a CHF 10’783 pro capite” (= € 11.553,50, in Italia 3.835). Questo rappresenta “un aumento reale (al netto dell’inflazione) di +56.3% rispetto al 2000”.
E ancora: “La spesa sanitaria equivale a circa l’11,8% del PIL nazionale (NdR: in Italia 6,3%) e nel 2023, oltre la metà della spesa sanitaria è stata assorbita da ospedali e istituti medico-sociali”:
Per Farma Industria Ticino, “questo quadro dimostra che la sanità svizzera è un sistema complesso il cui costo non è “solo farmaci”: ospedali, cure mediche, interventi, istituti di cura e altri servizi costituiscono la gran parte del bilancio”.
I farmaci rappresentano “una componente e non il cuore della spesa sanitaria. Secondo i dati ufficiali, la spesa per medicamenti nell’ambito ambulatoriale ammonta a circa 9,2 miliardi di franchi all’anno. Diverse stime indicano che la spesa per farmaci costituisce circa il 10–12% della spesa sanitaria complessiva. In altri termini: circa il 90% della spesa sanitaria non è legata ai farmaci, ma a ospedali, cure, servizi medici, assistenza, ricoveri, terapie, cure croniche, ecc..”.
Attribuire l’intero problema – secondo Farma Industria Ticino – ai farmaci troppo cari è “fuorviante. Focalizzarsi esclusivamente sulla spesa farmaceutica rischia di distorcere la realtà: i farmaci sono solo circa il 10–12% della spesa sanitaria totale. Le vere spinte all’aumento dei costi provengono da ospedalizzazione, cure mediche, servizi a domicilio, invecchiamento demografico, domanda crescente di prestazioni complesse, terapie costose e cronicità. Di conseguenza, un aumento dei premi LAMal non può essere imputato esclusivamente all’aumento del costo dei farmaci: è il risultato di una dinamica strutturale molto più ampia e più complessa”. (NdR: La LAMal è la Legge federale sull’assicurazione malattie svizzera, che rende obbligatoria l’assicurazione sanitaria per tutte le persone che vivono o lavorano in Svizzera).
Infine, in un dibattito serio e responsabile è “fondamentale adottare una visione sistemica, non puntare il dito contro una singola voce di spesa, ma considerare l’intero ecosistema sanitario”.
Nota:
Nel 2024, la spesa farmaceutica totale in Italia ha raggiunto i 37,2 miliardi di euro, con un aumento del 2,8% rispetto al 2023. La spesa pubblica è cresciuta del 7,7% a 26,8 miliardi di euro, mentre la spesa dei cittadini
I prezzi medi europei superano del 62,5% quelli italiani.
La spesa sanitaria pubblica ammonta a circa 138,3 miliardi di euro nel 2024. La spesa sanitaria pubblica pro-capite è di circa 3.835 nel 2024, inferiore alla media OCSE.Nel 2024, la spesa sanitaria pubblica in Italia è pari al 6,3% del PIL, inferiore alla media dell’OCSE (7,1%) e dell’Europa (6,9%).
