TRA MEDICI E INDUSTRIA, GLI ORDINI

La Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCEO) e si propone come giudice-garante dei rapporti fra industria farmaceutica e mondo medico: dalla ricerca, alla formazione, all’informazione, alla convegnistica. Questo il senso di una serie di proposte contenute in un documento, anticipato dall’agenzia Adnkronos Salute, che sarà discusso il 14 febbraio a Roma con i vertici di Farmindustria, rappresentanti di società scientifiche, sindacati medici e presidenti di Ordini provinciali. Al centro del progetto della Federazione è la costituzione di un Osservatorio, battezzato InFoRMa (Informazione-Formazione-Ricerca-Marketing), con propria personalità giuridica, che valuti e certifichi con tanto di ‘bollino’ i progetti ECM, che svolga attività di service rispetto ai provider coinvolti nella formazione continua e di monitoraggio e controllo etico delle sponsorizzazioni. La proposta avanzata dalla FNOMCEO si apre con una lunga premessa sull’importanza di conciliare l’aspetto industriale e le dinamiche di mercato proprie delle aziende farmaceutiche e le regole imposte da un mercato etico che esiste in funzione del diritto alla tutela della salute del cittadino. ”I rapporti fra medici e industrie farmaceutiche e biotecnologiche registrano forti asimmetrie strutturali – si legge nel documento – e sono quindi esposti al rischio di indebite subordinazioni con limitazioni dell’autonomia e responsabilità professionale. Questo delicato aspetto può essere meglio gestito implementando regole di trasparenza del conflitto di interesse per evitare derive inaccettabili e dannose per l’interesse economico e per la salute della collettività su cui ricadono costi e benefici”. La Federazione dunque ”ritiene improcrastinabile farsi parte attiva nel promuovere nuove regole e nuovi soggetti regolatori”. E chiede ”alle aziende una stretta relazione funzionale dei loro codici deontologici con quello medico, rivalutando e/o inserendo ex-novo norme e procedure di verifica e sanzionatorie più stringenti e cogenti per quanto riguarda le attività di sponsorizzazione e di marketing”.

La FNOMCEO si dice convinta che ”questo traguardo possa essere raggiunto attraverso un’operazione di trasparenza e l’offerta alle diverse realtà associative dei soggetti coinvolti di un organismo capace di realizzare un corpo dinamico di regole e comportamenti, fondato sui principi e vincoli sanciti dai codici deontologici delle professioni coinvolte”. Da qui la proposta di dar vita all’Osservatorio di cui facciano parte, oltre alla federazione degli Ordini, che dovrebbe costituire la maggioranza, rappresentanti di Società scientifiche, Farmindustria, Assobiomedica, Associazioni di tutela dei malati, AIFA, CUD e ASSR, Comitato nazionale di Bioetica e informatori scientifici del farmaco. ”L’azione dell’Osservatorio – si legge nella proposta – si esercita parallelamente o addirittura precede l’attività dei provider Ecm. Per questi ultimi, peraltro, utilizzare il parere e la certificazione dell’Osservatorio potrebbe rappresentare una sicurezza e una convalida del proprio lavoro senza subire rallentamenti”. Dunque, l’Osservatorio si propone di svolgere ”un’attività di service” che consiste nel ”formulare di propria iniziativa e/o valutare e convalidare proposte di progetti formativi/informativi di interesse generale in Ecm". L’Osservatorio – si legge ancora nella bozza di documento che sarà presentato giovedì – potrebbe ricercare e/o assumere le sponsorizzazioni ai progetti, trasferendoli, secondo procedure trasparenti, a provider regionali e nazionali, pubblici e privati accreditati. L’Osservatorio però – precisa – non gestisce in prima persona né le sponsorizzazioni economiche né i progetti formativi ma dopo averne valutato le finalità e le coerenze etiche, li affida a soggetti acc

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