Truffe in sanità, 56 milioni all’anno persi in Europa

 Ammonta a 56 miliardi di euro il costo che i paesi europei devono sopportare ogni anno per truffe e corruzioni nei loro sistemi sanitari. Questa almeno è la stima dell’European healthcare fraud and corruption network (Ehfcn, sito web www.ehfcn.org), l’istituzione fondata nel 2005 da ventitré organizzazioni sanitarie di dieci paesi Ue. Secondo i calcoli dell’Ehfcn, le risorse perse a causa di illeciti potrebbero servire in un anno all’assunzione di due milioni e mezzo di infermieri, all’apertura di 3.500 ambulatori e all’acquisto di 1,7 milioni di incubatrici. E l’Italia? Il nostro paese non fa parte dell’Ehfcn ma l’allarme lanciato dall’ente europeo s’attaglia perfettamente anche al Servizio sanitario nazionale. Basterebbe ricordare la relazione della Corte dei conti sull’attività 2009, nella quale si fa esplicito riferimento al danno erariale arrecato da «comportamenti illeciti» in occasione di «contratti di appalto per la gestione di lavori e la fornitura di servizi» oppure a «palesi incongruità nel prezzo di acquisto di beni e servizi». La magistratura contabile non azzarda stime sull’entità di tali danni come fa l’Ehfcn, ma calcola comunque in 50-60 miliardi il costo che i contribuenti devono pagare ogni anno per corruzioni nell’amministrazione pubblica nel suo insieme. Se poi si vogliono pescare dalla cronaca cifre limitate al solo comparto sanitario, si potrebbe citare il dato fornito un paio di settimane fa dalla Guardia di Finanza pugliese: nel 2009 le Fiamme gialle hanno portato alla luce truffe ai danni del Servizio sanitario regionale per 87 milioni di euro.

DoctorNews – 1 aprile 2010 – Anno 8, Numero 58

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