Vola in alto il mercato dei biosimilari in Italia e nel mondo, secondo Frost & Sullivan

Abbandonare la logica dei tagli lineari, ripensare la spending review e aprire a brevissimo un tavolo di concertazione con le Regioni per nuovo Patto per la salute. Sono queste alcune delle linee programmatiche illustrate dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in un’audizione tenutasi ieri alla Camera, a cui poi vanno aggiunte azioni per migliorare la trasparenza delle attività sanitarie. In particolare, secondo il ministro, «ulteriori riduzioni di risorse non appaiono compatibili con la sostenibilità del sistema sanitario, già messo a dura prova dai recenti provvedimenti legislativi. Anche le Regioni virtuose potrebbero avere seri problemi se non si corregge l’impostazione del recupero di risorse», mentre è «necessario individuare, assieme alle Regioni, una mappatura ulteriore degli sprechi, specialmente in alcuni contesti del Paese dove ai costi elevatissimi delle prestazioni sanitarie non corrispondono solitamente adeguati livelli di qualità dei servizi». Lorenzin intende, inoltre, incontrare i rappresentanti delle Regioni, per far sì che il nuovo patto, definito il «piano regolatore della Sanità» rappresenti il «punto di partenza per mettere insieme le esigenze dei cittadini e quelle imposte dal mutato quadro delle esigenze avvertite dal livello governativo, centrale e regionale». Sarà l’occasione, ha detto, «per coniugare il rigore della spesa pubblica con l’introduzione di azioni riformatrici». Tra le priorità indicate c’è anche la trasparenza necessaria per «consentire ai cittadini di scegliere dove curarsi, oltre che sulla base delle proprie conoscenze, anche verificando direttamente su Internet i livelli di qualità delle cure e dei servizi che ogni ospedale italiano può offrire». E facendo riferimento alla direttiva europea sull’assistenza sanitaria transfrontaliera, il ministro ha sottolineato l’impegno a proporre «un modello innovativo di assistenza in grado di attrarre i cittadini europei che sceglieranno di curarsi in Italia». La competitività con gli altri sistemi internazionali, ha concluso, è importante per evitare l’emigrazione dei pazienti e per attrarre pazienti stranieri in Italia: «Abbiamo tante eccellenze ma dobbiamo colmare i gap ancora presenti tra le regioni».

5 giugno 2013 – DoctorNews33

 

 

 

 

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