
Il Profilo Sanitario Sintetico (PSS) è un documento informatico nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 che riassume i dati clinici essenziali di un cittadino, redatto e
aggiornato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di libera scelta. Ha lo scopo di assicurare la continuità di cura e facilitare l’assistenza in emergenza, offrendo ai professionisti sanitari un quadro rapido della situazione clinica del paziente, incluse informazioni su patologie croniche, allergie e terapie in corso.
Il PSS, definito dal decreto del Ministero della Salute pubblicato a settembre 2025, contiene dati clinici significativi come:
- Anagrafica e dati sul medico curante
- Patologie croniche attuali e rilevanti
- Malformazioni, disabilità e organi trapiantati
- Allergie e reazioni avverse a farmaci o alimenti
- Terapie farmacologiche croniche, in particolare quelle insuliniche e anticoagulanti
- Anamnesi familiare rilevante
- Continuità assistenziale: Permette ai professionisti sanitari di inquadrare rapidamente lo stato di salute del paziente, facilitando il percorso di cura.
- Assistenza in emergenza: In caso di urgenza e senza necessità di consenso esplicito dell’assistito, il PSS può essere consultato per fornire cure tempestive.
- Efficienza del sistema sanitario: Riduce la ripetizione di esami e prestazioni, ottimizzando le risorse.
- Compilazione:
Viene compilato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di libera scelta.
- Accesso:
È accessibile tramite il portale del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), richiedendo l’identificazione tramite SPID.
- Operatività:
La piena operatività è prevista entro il 30 settembre 2025, come stabilito dalla normativa.




SNAMI. Profilo sanitario sintetico: la nuova burocrazia contro la medicina general
Profilo sanitario sintetico: la nuova burocrazia contro la medicina generale
Lo SNAMI denuncia con forza l’ennesimo aggravio burocratico imposto ai medici di medicina generale: il cosiddetto “profilo sanitario sintetico”.
Si pretende che i medici diventino gli scribacchini del sistema, costretti a compilare moduli, inserire dati già noti e addirittura ricercare informazioni su pazienti che magari non hanno mai visto, perché giovani, perché mai ricorsi a cure.
Questa misura rappresenta una burocrazia folle, cieca e lontana dalla realtà della medicina territoriale.
Non migliora la salute dei cittadini, ma logora ulteriormente i medici, scoraggiando i giovani a intraprendere questa professione e spingendo molti colleghi, già provati dal peso quotidiano, ad abbandonarla.
La medicina generale non ha bisogno di ulteriori carte e schermi: ha bisogno di tempo, di rapporti umani e di un riconoscimento vero del proprio ruolo.
Lo SNAMI ribadisce che i medici di famiglia devono essere messi nelle condizioni di curare i pazienti, non di alimentare un apparato burocratico che nulla ha a che fare con la qualità dell’assistenza sanitaria.
Comunicato SNAMI – 4 settembre 2025




