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Antitrust non pensa a pazienti.

(AGI) – Roma – “La dichiarazione dell’Antitrust a favore della prescrizione di farmaci generici, cui la stampa quotidiana da’ oggi risalto, sembra non tenere conto dell’interesse del paziente a ricevere la migliore cura possibile e il valore del marchio per le imprese, la loro capacita’ competitiva e di innovazione”. Lo sottolinea Farmindustria, in una nota, aggiungendo che “per quanto riguarda il paziente, la prescrizione di generici puo’ infatti determinare, in certi casi, problemi connessi alla presenza di eccipienti diversi rispetto al prodotto di marca. Sempre nell’ottica della salute del paziente, nel caso di medicinali che presentano piu’ principi attivi in associazione, – continua la nota – diviene piu’ difficile l’opera del medico, che dovendo tenere a memoria denominazioni scientifiche particolarmente complesse vede aumentare il rischio di sempre possibili errori umani in terapia. Un rischio che si affianca a quello per i pazienti cronici anziani, abituati – magari da anni – ad una confezione specifica per loro facilmente riconoscibile” Per quanto riguarda le imprese, per Farmindustria, la valenza del marchio nel differenziare l’unicita’ del prodotto e’ un valore particolarmente evidente nel settore farmaceutico. Il marchio rappresenta infatti un bene frutto della ricerca e costituisce per i consumatori un elemento di riconoscimento del prodotto, di fiducia verso l’azienda e, non ultimo, una garanzia di qualita’. Per questo – con l’obbligo di prescrizione del generico – si rischia di togliere risorse a quelle aziende che per difendere il marchio continuano a fare ricerca di sviluppo e miglioramento del prodotto anche quando il brevetto e’ scaduto”. Gli industriali del farmaco ritengono quindi che “colpire il marchio nel settore farmaceutico, rendendo obbligatoria la prescrizione di generici, significhi quindi indebolire le imprese, minarne la forte inclinazione all’export e all’innovazione”. Farmindustria non si oppone in conclusione ad una giusta politica dei prezzi (che non e’ quella dei continui tagli indiscriminati) che difenda il consumatore, ma chiede che “non venga privilegiato un settore – quello dei generici – che per vocazione non ha ovviamente la Ricerca”.
 (AGI) 17:20 12 NOV 2006

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