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Federcongressi e lo stop agli ECM (4)

“L’attuale vuoto normativo in materia di Educazione continua in medicina (Ecm) e la decisione di Farmindustria di bloccare le sponsorizzazioni degli eventi medico-scientifici (congressi, workshop, corsi di formazione) rendono insostenibile la situazione per tutti gli operatori della filiera congressuale”. Lo afferma la Federcongressi (Federazione delle associazioni del settore congressuale e dell’incentive) che si rivolge al ministro della Salute e alla Farmindustria per “salvare il segmento cardine di un settore che fattura 23 miliardi di euro all’anno e occupa 288.000 addetti”.

“Un comparto a rischio, visto che il 31 dicembre prossimo si chiude la fase sperimentale dell’Educazione continua in medicina (Ecm) avviata nel 2002 e vista la decisione di Farmindustria di sospendere le sponsorizzazioni di tali attività formative”, lamenta la Federazione, che rappresenta attraverso le cinque associazioni socie più di mille aziende del settore e che, “esprimendo tutta la preoccupazione degli operatori per la situazione venutasi a creare, invierà al ministero della Salute e a Farmindustria la richiesta di istituzione di un tavolo di lavoro comune volto alla definitiva risoluzione di queste problematiche”. “La situazione è grave – spiega Paolo Zona, coordinatore del Comitato Ecm e congressi medico-scientifici di Federcongressi – poiché non esiste ad oggi nessuna regolamentazione del sistema Ecm per il 2007. A ciò si è aggiunto il colpo inferto dalla decisione di Farmindustria” di bloccare le sponsorizzazioni dei meeting medico-scientifici per i camici bianchi.   “Non vorremmo che, in materia di Ecm, si ripetesse la stessa situazione di quattro anni fa – paventa Zona – L’accordo fu raggiunto solo il 20 dicembre 2001 e nei primi 3 mesi del 2002 gli operatori registrarono un crollo dei fatturati, perché per garantire l’accreditamento Ecm fu possibile programmare gli eventi medico-scientifici solo dopo il 1° aprile. Una tardiva presa di posizione delle Istituzioni competenti metterebbe nuovamente in grave difficoltà il comparto. A questo si aggiunge una presa di posizione degli industriali del farmaco che, seppur legittima e condivisibile, mette in ginocchio centinaia di piccole e medie imprese del settore congressuale”.

“Dal 2005 il ministero della Salute manifesta l’intenzione di delegare la gestione dell’accreditamento dei provider e degli eventi medico-scientifici alle Regioni che, in assenza di linee guida nazionali, hanno creato sistemi disomogenei fra loro (mentre Piemonte, Sardegna, Abruzzo, Calabria non risulta abbiano intrapreso alcuna azione)”, prosegue Federcongressi, sottolineando che “e’ forte l’esigenza di un contesto normativo chiaro e tempestivamente definito, che consenta al settore una programmazione industriale di medio-lungo periodo”. Il presidente di Federcongressi, Adolfo Parodi, ricorda infine che “le imprese di organizzazione congressuale, nell’evento, sono partner del promotore scientifico, facendosi carico molto spesso anche dei rischi economico-finanziari. Al ministero della Salute e a Farmindustria chiediamo il coinvolgimento di Federcongressi nella definizione delle regole relative agli eventi medico-scientifici (ed al sistema Ecm) attraverso l’istituzione di un tavolo di concertazione che riteniamo l’unica via possibile per il buon esito della situazione”. “Ciò consentirebbe anche alle imprese della filiera congressuale di affrontare il futuro con regole certe e condivise, nella convinzione – conclude Parodi – che il settore rappresenta un segmento fondamentale dell’economia del Paese”.  Da Doctornews 03-11-06

 

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