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Regione Lazio. Interrogazione perché si limiti l’attività degli ISF

Premesso che

  • ●  Il noto contagio da Covid-19, definito ufficialmente dall’OMS “pandemia” in data 11 marzo 2020, ha determinato una grave situazione epidemiologica tale da indurre il Governo ad adottare misure restrittive fino al 3 maggio 2020, giusto DPCM del 10 aprile 2020;
  • ●  molte regioni hanno a loro volta hanno provveduto a limitare alcune attività professionali ove non era intervenuto il Governo;
  • ●  in particolare, alcune regioni (quali Puglia Basilicata, Campania, Sicilia, Sardegna, Emilia Romagna e Marche) hanno emanato un’ordinanza per comunicare la sospensione dell’attività di informazione scientifica presso le strutture Sanitarie regionali;
  • ●  la Regione Lazio relativamente all’attività degli informatori scientifici farmaceutici non ha adottato un provvedimento specifico uniforme per tutto il territorio, ma sono intervenute solo alcune ASL territoriali (ASL Latina, ASL Rieti, Policlinico Gemelli, Policlinico Tor Vergata e Asl Roma 2) che in ordine sparso hanno limitato, senza alcuna scadenza, l’accesso degli informatori farmaceutici nei vari nosocomi del territorio di competenza;
  • ●  per esempio, Il Policlinico Gemelli permette l’accesso agli informatori farmaceutici solo in casi di notevole necessità purché compilino un modulo che dichiari di non essere stato in zone “rosse” o di non aver avuto contatti con persone provenienti dalla Cina, ecc., mentre l’Asl di Latina vieta l’accesso dell’informatore salvo casi di urgenza previo appuntamento preso di volta in volta con il Direttore Medico del presidio ospedaliero e ancora, l’asl di Rieti permette la visita a tutti ma con mascherina;

●  altre ASL territoriali nulla hanno disposto al riguardo il che comporta spesso il facile accesso agli informatori presso i nosocomi e i policlinici con possibili gravi conseguenze per i pazienti, per i medici e per i paramedici, nonché per gli stessi informatori;

Ritenuto

  • ●  che è opportuno regolamentare in modo omogeneo e per tutto il territorio laziale l’accesso agli informatori scientifici del farmaco sia presso nosocomi, policlinici, istituti privati e studi medici;
  • ●  che venga, in ogni caso, salvaguardata la loro attività lavorativa attraverso la promozione di contatti online, smart working, informazioni online con gli operatori sanitari;
  • ●  che è auspicabile che il Governo intervenga per rendere omogeneo in tutto il territorio nazionale la limitazione di accesso degli informatori farmaceutici;

tanto premesso e ritenuto,

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

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