
AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ha organizzato la presentazione della nuova edizione del Programma Nazionale Esiti (PNE) 2025, basata sui dati relativi al 2024. L’appuntamento, atteso ogni anno dalla comunità scientifica, rappresenta ormai un punto di riferimento per tutti gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
L’evento si è tenuto martedì 9 dicembre alle ore 10:00, presso l’Auditorium Cosimo Piccinno del Ministero della Salute.
Dal 2012, AGENAS sviluppa il PNE, previsto dalla normativa vigente e finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del SSN.
Complessivamente, emerge il quadro di un sistema sanitario in grado di migliorare quando siano fissati riferimenti normativi precisi e i dispositivi di valutazione permettano di monitorare i progressi fatti, indirizzando il cambiamento verso obiettivi condivisi e misurabili.
La qualità dell’assistenza migliora, ma il sistema rimane segnato da forti diseguaglianze territoriali, e da un divario Nord-Sud (ad esempio, sui volumi per la chirurgia oncologica complessa di pancreas e retto, sulla tempestività di accesso a procedure salvavita e sull’appropriatezza clinica in area materno-infantile).
In tale contesto, il PNE si offre quale strumento strategico per la governance sanitaria ai diversi livelli del sistema: sostenendo il Nuovo Sistema di Garanzia e la programmazione a livello nazionale; divenendo un riferimento a livello regionale per la definizione degli obiettivi dei direttori generali delle aziende sanitarie; infine fornendo dati, a livello locale, per il governo clinico e lo sviluppo di cruscotti gestionali, in un’ottica di Audit & Feedback. Cioè in quella strategia chiave, specialmente in sanità, che combina una revisione sistematica (audit) delle prestazioni rispetto a standard stabiliti con la fornitura strutturata di informazioni (feedback) ai professionisti per promuovere il miglioramento continuo della qualità, l’efficienza dei processi e l’adeguatezza delle pratiche cliniche o aziendali, riducendo le criticità e le disfunzioni.
In generale quasi 2 ospedali su 10 sono rimandati per la qualità dell’assistenza. Sono infatti state individuate ben 197 strutture da sottoporre ad un processo di revisione tramite audit. Lo scorso anno erano 239.
Nell’edizione PNE 2025 sono state complessivamente valutate 1.117 strutture di ricovero per acuti (pubbliche e private), utilizzando i dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), linkati con l’Anagrafe Tributaria (per la verifica dello stato in vita dei pazienti) e con il flusso dell’Emergenza-Urgenza (EMUR) per la parte relativa al Pronto Soccorso.
“Non è una classifica”, precisa l’Agenas. E anche il ministro della Salute Orazio Schillaci spiega che si tratta di “uno strumento di monitoraggio essenziale per comprendere la sanità del presente e soprattutto per programmare la sanità del futuro”.
Un livello più dettagliato di analisi ha preso in considerazione separatamente i singoli ambiti clinici. La sintesi per la stampa riporta la valutazione delle strutture rispetto agli standard di qualità.
Il governo sta preparando una riforma della rete ospedaliera che prevede la creazione di circa venti ospedali nazionali di riferimento di terzo livello, almeno uno per Regione, con l’obiettivo di ridurre il divario assistenziale tra Nord e Sud. Questi super ospedali riceveranno finanziamenti diretti dallo Stato anziché solo dalle Regioni, potranno assumere personale senza vincoli di tetti occupazionali e acquistare tecnologie d’avanguardia. La riforma nasce dalla necessità di contrastare la mobilità sanitaria che nel 2023 ha generato quasi tre miliardi di euro per ricoveri fuori Regione, con flussi massicci dal Sud verso il Nord per cure specialistiche complesse in ambiti come cardiochirurgia, neurochirurgia e oncologia pediatrica. Si tratta di un nuovo DdL Delega atteso entro dicembre in Consiglio dei Ministri.
Risultati PNE 2025 – Sintesi per la stampa (PDF)
Link al sito PNE: https://pne.agenas.it/





