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Balduzzi, il bindiano di ferro specializzato in sconfitte

Alessandro Da Rold

13 settembre 2012 – 12:42 – Linkiesta

Come Giuseppe Toniolo anche il ministro per la Salute Pubblica Renato Balduzzi sogna «una società dei santi». Ma il decretone sulla sanità che avrebbe dovuto rivoluzionare gli stili di vita degli italiani è stato ormai svuotato in ogni suo angolo. E anche nel Partito Democratico, dove vanta un’alleanza di ferro con Rosi Bindi, i «peccatori» hanno iniziato a prenderlo in giro. «No pasaran! Hasta la Coca Cola siempre».  

Il motivo – oltre che nelle polemiche per il decretone sanità ormai in disarmo – starebbe tutto in una diatriba interna ai democratici, riportata dallo Spiffero di Torino alla fine di agosto: Filippi si scaglia contro Balduzzi per un posto da parlamentare alle elezioni politiche del 2013. Il presidente alessandrino ha smentito il retroscena, ma la scia di malumori è rimasta, come peraltro i dubbi degli elettori e dei sostenitori del governo tecnico.

Sta forse in questo episodio uno dei tanti limiti del ministro che più di altri ha bazzicato in questi anni i palazzi della politica italiana: un legame troppo stretto con la politica. In particolare con l’ala che fa riferimento al presidente del Pd Rosy Bindi, di cui Balduzzi è stato responsabile dell’ufficio legislativo durante gli anni dei ministeri della Salute per i governi Prodi e D’Alema, dal 1996 a

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