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Beppe Grillo. “I medici vi fanno fare esami inutili e oggi sono agenti di viaggio”. N.d.R.

Grillo a Napoli: “I medici vi fanno fare esami inutili”

Beppe Grillo in un fuori programma alla fine dello spettacolo “Insomnia” al teatro Diana con una parte del pubblico che si era fermato per fare i selfie con lui : “A Napoli negli anni Cinquanta non esistevano malattie cardiache e colesterolo. Oggi siete i pù fumatori d’Europa. Non avete consapevolezza. I medici oggi sono agenti di viaggio. Vi mandano da una parte all’altra ma il 50 per cento degli esami non serve”.

Ottavio Lucarelli

Video R.it Napoli – 12 gennaio 2019


Caro Beppe Grillo, è comprensibile che in uno spettacolo comico di satira quello che conta è la battuta emotivamente rilevante senza meditare tanto sulla realtà, ammesso che la realtà sia conosciuta.

Facciamo alcune considerazioni. Negli anni fra il 50 e il 60 la speranza di vita era di 63,7 anni per gli uomini e 67,2 anni per le donne. Oggi, la speranza di vita per un bambino che nasce in Italia è di 78,67 anni, mentre una bambina può sperare in 84,04 anni da vivere (dati Istat). Nel 1951 le cause di morte per patologie cardiovascolare erano 233,1 per 100.000, abitanti,  nel 1983 erano 459 per arrivare ai dati attuali, che attribuiscono a queste patologie quasi la metà dei decessi. Lo stesso dicasi per le cause di morte per tumore, mentre sono diminuite drasticamente le cause di morte per malattie infettive e parassitarie. Insomma è evidente che la vita media si è allungata e diminuimendo le cause di morte per malattie infettive ovviamente, a causa dell’età, aumentano altre patologie tipiche degli anziani. Comunque se la vita media si è allungata ci sarà pure un motivo. Forse anche più d’uno. Bisognerebbe cercare di capire quali sono.

Ma non è sulla mitica retorica sugli anni 50 che vogliamo dilungarci, ma sui medici agenti di viaggio, non solo perché fanno “viaggiare” i loro pazienti, ma loro stessi viaggiano. Non vorremmo essere paranoici ma probabilmente si allude anche ai viaggi a congressi e meeting vari finanziati dalle aziende farmaceutiche attraverso i propri sicari, i grandi corruttori: gli ISF. E data la nota ostilità nei confronti degli ISF cogliamo l’occasione per ricordare e ripercorrere le vicende legislative che li hanno visti coinvolti e che ha portato all’attuale regolamentazione.

Negli anni 50 non esisteva il brevetto dei farmaci e non c’era praticamente regolamentazione sull’informazione scientifica. Chi non faceva ricerca copiava sistematicamente i farmaci che promettevano i maggiori profitti. Così si è distrutta la ricerca farmaceutica in Italia. Non esisteva l’informazione scientifica, esistevano i propagandisti addestrati alla “vendita”. I mezzi utilizzati oggi farebbero scandalo, altro che viaggi!

Il timore di agevolare “ciarlatani, speziali e segretisti” e che vi fosse un “rincarimento cagionato dalla privativa” fece sì che la prima norma italiana sul brevetto di medicamenti, il Decreto Regio n. 1127 del 1939, fosse limitativa; difatti il comma 1 dell’art. 14 vietò in toto la tutela di medicamenti. Tale norma era in linea con l’orientamento dell’epoca a livello europeo, nello specifico il decreto riprendeva la legge piemontese n. 782 del 12 marzo 1855. È stata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 20 del 9 marzo 1978 a segnare il cambio di orientamento in Italia, dichiarando l’incostituzionalità del primo comma dell’art. 14 e quindi aprendo la strada alla creazione del brevetto in campo farmaceutico, anche se per compensare chi non fa ricerca si introdusse il co-marketing.

Fu con la Legge 23 dicembre 1978, n. 833 “Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale” che venne introdotto il concetto di “regolamentazione del servizio di informazione scientifica sui farmaci e dell’attività degli informatori scientifici” perfezionato dai Decreto Ministeriale 23 giugno 1981 – Art. 1- ripreso anche dal D. M. 23 novembre 1982 e D. M. 26 febbraio 1985 nei quali si dice che l’attività di informazione scientifica sui farmaci ad uso umano …. deve essere volta ad assicurare il corretto impiego dei farmaci stessi, anche con riferimento all’ esigenza del contenimento dei relativi consumi”.

Si è arrivati poi ai più recenti D.L. 30-12-92 n. 540 e Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219 e s.m.i. Ci sono anche tante altre norme di legge e decreti ministeriali che omettiamo per non essere noiosi. Senza contare le varie Sentenze della Cassazione, basti ricordare che la Suprema Corte ha stabilito che il consumo dei farmaci non è regolato dal criterio del piacere, ma da quello dell’utilità, e che i medici sono destinatari di un’informazione “che mira non già a reclamizzare astrattamente il prodotto decantandone le virtù o la piacevolezza visiva della confezione, ma ad informarli della natura e delle utilità farmaceutiche del prodotto, in quali ipotesi risulti indicato, in quali no ed in quali sia addirittura nocivo” (v. Cass. n. 25053 del 2006; v. anche v. Cass. n. 8844 del 2014; Cass. n. 2349 del 2013; Cass. n. 5494 del 2013)”

Tutto questo per dire che ci sono leggi che separano nettamente il marketing e le vendite dall’informazione scientifica sui farmaci. Se ciò avviene è un reato e come tale va perseguito. Ovviamente, come in tutte le categorie, c’è sempre qualcuno che commette reati, ma da qui a dire che tutti gli ISF sono corruttori ce ne passa. Ricordiamo a Beppe Grillo che una sua omonima, del partito da lui fondato, è alla guida del Ministero della Salute. Sarebbe opportuno che venga attuato un ferreo controllo perché le leggi siano rispettate. Non norme adottate su luoghi comuni senza conoscere la realtà. Basti pensare alle inutili norme dell’ANAC o della Regione Emilia-Romagna che alla fine favoriscono i corruttori e provocano licenziamenti di ISF che non possono più lavorare. Si veda per esempio il recente caso dei licenziamenti in Sanofi: in Emilia su 15 ISF ne hanno licenziati 10. Giusto per un confronto: in Puglia solo due licenziamenti su 12.

Ci aspettiamo che il Ministro Grillo cambi registro e attui un vero controllo sulle leggi esistenti, non nuove leggi, quelle che ci sono sono più che sufficienti.

Un’ultima breve osservazione sull’affermazione di Beppe Grillo sugli esami inutili. Può darsi che siano inutili, ma una medicina difensiva non può fare altrimenti soprattutto quando vengono diffusi da varie reti TV una insistente pubblicità sui risarcimenti per errori medici.

Redazione Fedaisf

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