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Bologna Covid. Virologi criticano medici di base sull’uso di cortisone. Fimmg replica: messaggio diffamatorio, arrogante e autoreferenziale

Infettivologi: il cortisone prescritto “entro sette giorni dall’esordio dei sintomi favorisce la replicazione virale e quindi l’infezione e le sue conseguenze”.

Cortisone anti Covid: ecco perché infettivologi e Burioni criticano i medici di base

Gli infettivologi del Sant’Orsola di Bologna criticano i medici di base: il cortisone prescritto “entro sette giorni dall’esordio dei sintomi favorisce la replicazione virale e quindi l’infezione e le sue conseguenze”. L’allarme è condiviso dal virologo Burioni. Ma i medici di base replicano. Fatti e polemiche

Startmag – Salute e Ricerca di Susy Caretto – 11 marzo 2021

Non bastano i giusti farmaci. Nella cura dell’infezione Covid-19 anche la tempistica fa la differenza. Il cortisone non va dato subito ai pazienti contagiati dal Sars-Cov-2. Il rischio? Peggiorare la situazione.

A scriverlo, in una lettera indirizzata ai medici di base, sono infettivologi del Policlinico Sant’Orsola di Bologna: Pierluigi Viale, Luciano Attard e Fabio Tumietto.

Tutti i dettagli.

COSA ACCADE A BOLOGNA

Il cortisone sembra essere la causa dell’alto numero di casi severi da Covid negli ospedali di Bologna. Nei pronto soccorso arrivano sempre più pazienti, anche giovani, con una severa infezione da Covid perché hanno iniziato troppo presto una cura a base di cortisone, denunciano gli infettivologi Pierluigi Viale, Luciano Attard e Fabio Tumietto del Policlinico Sant’Orsola.

In numerosi pazienti, anche giovani, con Covid-19 severo l’“unico fattore di rischio” è “il fatto di avere iniziato una terapia con cortisone prematuramente”, scrivono gli infettivologi nella lettera ai Medici di base.


 


CORTISONE ENTRO 7 GIORNI FAVORISCE REPLICAZIONE VIRALE

Una terapia con cortisone prescritta “entro sette giorni dall’esordio dei sintomi”, scrivono dal Sant’Orsola, “favorisce la replicazione virale e quindi l’infezione e le sue conseguenze”.

“Il Ministero – aggiungono gli infettivologi – ha comunque sconsigliato nei pazienti con Covid-19 l’uso di cortisone sul territorio, con la sola eccezione dei soggetti in ossigeno-terapia domiciliare”. Pazienti, che “dovrebbero essere ricoverati in ospedale se, per condizioni di base, elegibili a trattamento intensivistico”, spiegano Pierluigi Viale, Luciano Attard e Fabio Tumietto.

Non bastavano i danni che fa il COVID-19 e la maggiore contagiosità della variante inglese. Adesso dobbiamo difenderci pure da medici impazziti che prescrivono terapie non solo inutili, ma pure dannose. pic.twitter.com/5wSI7YFTm3

— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 10, 2021

L’AVVERTIMENTO AI MEDICI DI BASE

“I medici di medicina generale devono essere consapevoli della loro responsabilità nel momento in cui si avventurano in tale e altre prescrizioni fuori dalle linee guida”, ammoniscono Viale, Attard e Tumietto.

LA REPLICA DELLA FIMMG

Parole ed accuse, però, che non sono state gradite da Medici di base. La Fimmg ritiene il messaggio degli infettivologi del Sant’Orsola “diffamatorio, quanto arrogante e autoreferenziale”.

LA CIRCOLARE DEL 30 NOVEMBRE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

E per giustificare le proprie scelte in fatto di terapia, i Medici di base ricordano che nella Circolare del ministero della Salute del 30 novembre scorso, contenente le linee guida per il trattamento domiciliare dei pazienti Covid-19, si consiglia l’utilizzo del cortisone a domicilio “in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, se in presenza di un peggioramento dei parametri che richieda l’ossigenoterapia”.

L’ATTACCO DEI MEDICI DI BASE

La Fimmg, attaccando gli infettivologi del Sant’Orsola e non solo, aggiunge anche che “la fantasia nei comportamenti prescrittivi, in una patologia ancora poco conosciuta, ha raggiunto livelli di difformità individuali, che non sono appannaggio della sola anzi medicina generale e che proprio i tre firmatari della lettera conoscono benissimo, o dovrebbero. O si sono dimenticati della inclusione della idrossiclorochina in protocolli ‘consigliati’ e prescritti?”.

CORTICOSTERODI: SI’ SOLO A PAZIENTI CHE HANNO BISOGNO DI OSSIGENO

Sui farmaci a base di cortisone per il trattamento da Covid-19 si è espressa anche l’Oms. La somministrazione, si legge in una pubblicazione di Bmj, è consigliata solo in pazienti che hanno necessità di ossigeno-terapia. In malati senza bisogno di ossigeno i corticosteroidi possono aumentare i rischi.


Arriva la lettera di scuse

Una lettera scritta “con la pancia”, che è suonata come “un atto di accusa e di sfiducia” nei confronti dei medici di base. Cosa che invece “assolutamente non è”. Si scusa così Pierluigi Viale, virologo del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, per la missiva inviata ieri nella quale denunciava un aumento di pazienti con infezione severa da Covid nei Pronto soccorso cittadini, a causa di una cura con cortisone prescritta con troppo anticipo.

Da qui la lettera di scuse di Viale, pubblicata in accordo con l’Ordine dei medici di Bologna. “Ritengo doveroso scusarmi a nome dell’equipe della Unità operativa di Malattie infettive per i toni dell’alert che è stato inviato ieri all’Ordine dei medici – scrive Viale – relativo alle nostre preoccupazioni inerenti l’utilizzo della terapia steroidea nelle fasi precoci di malattia. Stiamo vivendo giorni molto difficili e logoranti per cui scusateci se abbiamo parlato ‘con la pancia’, trasformando la normale dialettica scientifica tra professionisti in un testo che è suonato come un atto di accusa e di sfiducia nella professionalità dei tanti colleghi che stanno combattendo con noi”.

Viale ci tiene a “ribadire con forza che non è assolutamente così e che da parte nostra permane una fiducia assoluta nel prezioso lavoro che la medicina di comunità svolge e svolgerà in futuro nella battaglia contro Sars-Cov-2”. Però, aggiunge Viale, è “altrettanto vero che l’unità operativa di malattie infettive garantisce fin dai primi giorni dell’epidemia un supporto costante, culturale e operativo a tutti coloro che sono coinvolti nella battaglia. Quindi riteniamo che fare sentire la nostra voce sia un dovere”.“

Bologna Today – 10 marzo 2021

Redazione Fedaisf

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