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Corruzione, la Regione Lazio introduce un codice anti-mazzette per i medici

Una memoria di giunta recepisce una disposizione di Anac, ministero della Salute e Agenas. I dottori chiamati a sottoscrivere una «dichiarazione pubblica di interessi»

 Arrivare a non avere mai più una Lady Asl o casi di camici bianchi che favoriscono l’una o l’altra casa farmaceutica, e non solo.

Questo è l’intento della memoria di giunta, che recepisce per la prima volta in Italia, proprio nella Regione Lazio, una disposizione promossa dal ministero della Salute, dall’Anac (Autorità anticorruzione) e dall’Agenas (Agenzia per la qualità dei servizi), mirata al contrasto alla corruzione nelle aziende sanitarie.

«Una novità assoluta – annuncia il governatore, Nicola Zingaretti -. Introduciamo infatti una “dichiarazione pubblica di interessi” rivolta ai professionisti dell’area sanitaria e amministrativa quale ulteriore strumento per prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione».

Tutti i medici che operano sul territorio regionale, a partire da oggi, dovranno dunque sottoscrivere una dichiarazione pubblica di interesse, nella quale si impegnano a rispettare determinate regole e a rendere pubblici e accessibili quante più attività, nell’ottica della massima trasparenza in una Regione che da pochi mesi può vantare l’uscita dal commissariamento, causato negli anni precedenti anche da fenomeni di corruzione diffusa tra reparti e ambulatori.

( … continua su CORRIERE DELLA SERA Roma del 5 maggio 2018)

Notizie correlate: ANAC.Linee Guida Codice Comportamento SSN.

Redazione Fedaisf

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