Archivio Storico

Dalla padella alla brace

Cari colleghi, eccomi qui nuovamente fra di noi dopo le meritate ferie.

In molte aziende si sono già tenute le solite riunioni che seguono tale periodo, che come tutti sappiamo servono a rimettere in moto gli isf che si erano giustamente “adagiati” nel riposo estivo.

Una riunione in particolare, fra tutte quelle avvenute, mi ha molto colpito. Secondo voci provenienti dal nostro settore stanno accadendo nuovamente strani fatti in una grande azienda multinazionale che da poco tempo ne ha acquisito un’altra ed è in attesa di conferme da parte dell’antitrust.

In particolare essendo in atto un vero e proprio sconvolgimento a tutti i livelli, assistiamo alle solite menate di sempre. A seconda della visione aziendale e del grado culturale dei vari capi e capetti, proprio perché gli animi sono estremamente effervescenti, si colgono tutte le occasioni per effettuare un mobbing strategico atto alle dismissioni del personale a costo zero. Voci inattendibili di capi e capetti promettono a degli isf stanchi e sfiduciati di tutto e di più. Si parla di licenziamenti o di salvataggi legati alle performance dei dati ims o peggio ancora alle medie visite o alle coperture effettuate, come se l’azienda fosse veramente libera nel scegliere chi licenziare e chi no.

A tal proposito un chiarimento è necessario per sgombrare il campo da notizie false e tendenziose. Ogni azienda ha le sue liste di lavoratori considerati a torto o a ragione sacrificabili per vari motivi e per varie caratteristiche umane e lavorative, ma fortunatamente per tutti noi, esistono specifiche tutele per i lavoratori che se non rispettate permettono facili vittorie giudiziarie e reintegri nel proprio ruolo.

Quindi sicuramente i “fortunati” immessi nelle black list aziendali o che non sono amati dalla loro azienda, difficilmente saranno “recuperati”, ma almeno potranno sperare in tutele sindacali e normative che sono già presenti e quindi le loro dismissioni non saranno così facili e scontate.

Quello che lascia qualche perplessità è quello che accadrà in futuro. Talune talpe riferirebbero che nell’azienda acquisita pare si respiri un’aria meno pesante che nell’azienda che ha comprato e questo dovrebbe dare molto da pensare a tutti.

E’ una fine tattica o è frutto di maggiore attenzione alle risorse umane?

Oppure cosa sta realmente accadendo?

Forse che siano gli ultimi colpi di una dirigenza che sarebbe stata già sostituita e che ha dimostrato in passato un modo di operare molto opinabile?

Ancora non si è grado di capire bene cosa sta accadendo e cosa accadrà.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco