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Farmaci: almeno 18 persone in carcere in Cina per caso gsk

I fatturati in retromarcia e un bilancio 2011 chiuso con un risultato netto negativo da 20,7 milioni di euro (contro l’utile di15,8 dichiarato l’anno prima). Questi gli elementi scatenanti della cura drastica adottata un anno fa dalla Industrie Farmaceutiche riunite Sigma-Tau di Pomezia (Roma), una delle più importanti realtà farmaceutiche internazionali a capitale interamente italiano, con quasi 2.500 dipendenti e stabilimenti in tutto il mondo. La crisi – dipanatasi nel corso dei mesi tra scioperi a oltranza, interrogazioni parlamentari e mille polemiche – è sfociata a maggio nella Cig straordinaria per 569 lavoratori: oltre un terzo dei 1.400 occupati dello stabilimento.

Nel frattempo, oltre a tagliare il proprio stabilimento più grande, il gruppo ha deciso anche la chiusura dei centri ricerca di Piana di Monte Verna (Caserta) e Settimo Milanese, mentre si vocifera di una nuova richiesta di cassa integrazione per altri 146 lavoratori.

Titolare dì prodotti nelle principali aree terapeutiche Sigma-Tau possiede un portafoglio di oltre 100 prodotti commercializzati in Italia e all’estero, ha depositato dal 1998 ad oggi circa 300 brevetti ed ha acquisito – nel gennaio 2010 – il ramo d’azienda farmaceutico della statunitense Enzon, titolare di 4 prodotti per la cura di malattie oncologiche rare.

2 gennaio 2013 – S.To. – Il Sole 24 Ore

 

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