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Futuro ECM?

Funzionerà con più collaborazione medici-istituzioni.
Più partecipazione e cooperazione tra professionisti e istituzioni per ridisegnare un sistema di formazione continua dei medici davvero efficiente. E’ la ricetta di Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici(Fnomceo), per il futuro dell’Ecm. “I medici – ha detto Bianco, intervenuto a un incontro sul tema ieri a Roma – hanno partecipato con grande entusiasmo al progetto di formazione continua in questi primi 5 anni di sperimentazione”. Finora, dunque, “c’è stata una fortissima spinta dal basso dei professionisti ad aderire a questi progetti”. Una spinta non certo motivata dall’obbligo legislativo, ma dal fatto che “la formazione è un valore professionale riconosciuto e perseguito dagli stessi medici”. Ora però, secondo il presidente dei camici bianchi italiani, è ora di fare qualche passo avanti. “L’Ecm del futuro deve essere disegnata – spiega – su un modello di forte condivisione e partecipazione dei professionisti a tutti i livelli: nel disegnare gli obiettivi formativi, nei meccanismi di valutazione delle attività, nella definizione dei criteri di accreditamento dei provider, nel provvedere alla certificazione dei crediti. Solo così il sistema potrà dare il meglio di sé”. Da Doctornnews 20-04-07
 

Rivoluzione Ecm, da anagrafe ad hoc a “corsi di recupero”
Queste alcune indicazioni contenute nella proposta messa a punto dalla Commissione paritetica Stato-Regioni sull’Ecm.
Nuove regole per la formazione continua di medici e degli operatori sanitari. A partire da una nuova ‘sede’ per la Commissione nazionale Ecm, ospitata dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Assr), e dalla chiara indicazione delle competenze regionali. Ma ci saranno anche il ‘dossier formativo del professionista’ e due anagrafe ad hoc che certificano i crediti formativi, una regionale e una nazionale. E persino ‘corsi di recupero’ presso gli Ordini professionali, per chi non ha raggiunto il numero di crediti necessario, su etica e deontologia. Queste alcune indicazioni contenute nella proposta messa a punto dalla Commissione paritetica Stato-Regioni sull’Ecm, e di cui si è parlato a Roma, durante un incontro dedicato alla formazione continua. Le novità sono state anticipate da Maria Linetti, direttore dell’ufficio per la formazione del ministero della Salute, a nome del presidente della commissione paritetica, Ivan Cavicchi, consigliere del ministro della Salute.

Un progetto già pronto e in molte parti condiviso da professionisti, Governo e Regioni, ma ancora in fase di discussione. Difficile da sciogliere, infatti, il nodo politico sulle competenze, con le professioni che chiedono più partecipazione e le Regioni restie a perdere autonomia decisionale. Insomma il nodo da sciogliere è la “governance del sistema”, come ha precisato nel corso dell’incontro Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli Ordini dei medici e componente della Commissione paritetica, organismo formato alla fine dello scorso anno proprio per ridefinire le regole dell’Ecm.   La ‘ristrutturazione’ del sistema su cui si è concordato prevede lo spostamento della Commissione nazionale Ecm – che avrà un suo Osservatorio e un suo segretariato nazionale – all’interno della Assr. Mentre, come organo consultivo della Commissione, sarà convocata, a scadenze fisse una Consulta nazionale, formata da organizzazioni sindacali, società scientifiche, provider , associazioni di tutela dei malati. La Commissione nazionale Ecm, poi, sarà subordinata alla Conferenza Stato-Regioni solo per approvare il piano nazionale sulla formazione; esprimere pareri sugli obiettivi nazionali; approvare il rapporto annuale sullo stat

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