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Informatore farmaceutico: chi è, cosa fa e opportunità di carriera

Focus sulla figura professionale dell’informatore farmaceutico. Chi è, cosa fa, come diventarlo e opportunità di carriera.

Pubblicato 17 settembre 2014 – biancolavoro

’informatore farmaceutico o informatore scientifico farmaceutico è colui che lavora per una casa farmaceutica e per conto della stessa illustra agli operatori sanitari, ovvero ai medici, ai veterinari, ai farmacisti, le novità in tema di farmaci. Nel concreto egli svolge un’attività di informazione scientifica con riferimento ai farmaci, ai presidi medico chirurgici e ai prodotti dietetici e di erboristeria. I farmaci, come qualsiasi altro prodotto e forse più degli altri, sono oggetto di continue ricerche volte a studiarne gli effetti e scoprire le modalità per migliorarli. Ne vengono immessi nel mercato sempre di nuovi per la cura delle malattie. In questo preciso ambito si colloca la figura professionale di cui sopra e recentemente tornata in auge: quella dell’informatore farmaceutico.

I compiti dell’informatore farmaceutico

I compiti a lui spettanti sono molteplici e diversificati. Deve infatti illustrare agli operatori sanitari della zona di lavoro a lui assegnata la composizione, la posologia, gli effetti indesiderati, i modi d’impiego, le indicazioni terapeutiche dei prodotti destinati ad uso sia umano che animale, e ogni altra informazione rilevante. Deve inoltre raccogliere i feedback dei suddetti operatori su eventuali controindicazioni, interazioni e ogni altro effetto riscontrato dei farmaci da lui venduti e proposti. Tali informazioni devono poi essere riportate all’industria farmaceutica datrice di lavoro e anche all’Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’Informatore farmaceutico pertanto assume un ruolo attivo nell’ambito di tutte le procedure aziendali volte a garantire il rispetto delle norme dettate in tema di farmacovigilanza e, cosa non meno importante, rappresenta il tramite tra l’industria farmaceutica e il mercato stesso.E’ insomma una professione di grande responsabilità.

informatore-farmaceutico-lavoroInfatti egli è l’interlocutore di coloro che prescriveranno e venderanno i medicinali:  di conseguenza il suo compito è anche quello di monitorare il lancio sul mercato dei nuovi farmaci e di riportare tali dati in seno alla casa farmaceutica. L’informatore farmaceutico deve essere in grado di fornire agli operatori sanitari un’informazione oggettiva, supportata da pubblicazioni, ricerche, campioni, ma soprattutto scevra da condizionamenti di qualsiasi tipo, per garantire, seppur in via mediata, l’interesse ultimo e più importante, vale a dire quello dei pazienti. Non a caso egli svolge un’attività avente rilevanza pubblica, improntata al rispetto del codice deontologico elaborato da Farmindustria, a cui si aggiungono anche quelli elaborati dalle due associazioni professionali nazionali: l’Associazione italiana informatori scientifici del farmaco (AIISF) [N.d.R.: confluita ora in Fedaiisf] e la Federazione italiana degli ISF e delle associazioni autonome degli ISF (FEDERISF)

Informatore farmaceutico: requisiti e formazione

Tale professione può essere svolta a seguito del completamento di un percorso universitario in ambito scientifico. Prima del 2007, le uniche facoltà che permettevano di accedervi erano Medicina e Chirurgia, Farmacia, Veterinaria, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, Scienze Biologiche e Scienze Naturali oltre alla laurea triennale in Informazione scientifica del farmaco, ritenuta idonea ai fini dello svolgimento della professione nel 1994. Successivamente al D.Lgs. 3 agosto 2007 [N.d.R.: è un D.M.], l’accesso a tale professione è stato aperto a tutti i possessori di lauree specialistiche appartenenti alle classi di Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche, Scienze della Natura, Biotecnologie e Scienze e Tecnologie Farmaceutiche. [N.d.R.: per la precisione vediTitolo di studio per accedere alla professione di ISF]

Per lavorare nel settore non è necessario sostenere un esame di stato o iscriversi a un albo nazionale, è possibile però aderire alle associazioni nazionali degli informatori scientifici del farmaco. In ragione dell’importante ruolo che l’IS svolge, non sarà sufficiente una solida base di competenze acquisite attraverso il percorso universitario, ma sarà fondamentale aggiornarsi, seguendo corsi specifici di formazione, organizzati direttamente dalle industrie farmaceutiche, oltre che tramite pubblicazioni scientifiche sui farmaci e sulle patologie di riferimento.

In aggiunta alle competenze scientifiche, chi desidera intraprendere questo mestiere deve possedere ottime doti comunicative, proattività, capacità di problem solving e gestione dello stress. Dinamicità e duttilità devono inoltre contraddistinguere un buon informatore poiché egli nella sua attività quotidiana avrà dinanzi operatori connotati da un diverso tipo e grado di professionalità: dal medico di famiglia al professore universitario.

Molto spesso sono queste le capacità determinanti ai fini di un avanzamento di carriera. Infatti spigliatezza e doti comunicative tendono a spingere l’Informatore farmaceutico verso ruoli più commerciali, mentre un interesse maggiore verso la componente scientifica del mestiere può significare un progressivo suo spostamento vero dipartimenti aziendali che approfondiscano la ricerca e lo sviluppo dei prodotti.

Inquadramento e guadagni dell’informatore farmaceutico

Infine, soffermandosi sul non secondario aspetto dei guadagni, per avere un’idea sugli stessi, si tenga conto che la prassi più diffusa e praticata dalle case farmaceutiche è quella di assumere le persone senza esperienza con un contratto a tempo determinato di due anni secondo il CCNL dell’Industria Chimica, proponendo un successivo ed eventuale scatto allo scadere del secondo anno. Altra modalità di inserimento del settore è quella proposta dalle case farmaceutiche in termini di collaborazione professionale in regime di partita Iva; in questo caso la retribuzione si compone di una voce fissa e di una variabile, parametrata alla performance di vendita.

N.d.R.: si ricorda che l’attività dell’Informatore Scentifico è regolamentata dal D.Lgs. 219/06 dall’art.119 e seguenti, in particolare il 122

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

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