
La FNOMCeO presenta la “Carta di Roma: la Salute come investimento strategico”. A firmarla, gli Ordini nazionali dei medici di Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. In un’Europa sempre più anziana, necessario investire in salute, diritto fondamentale e volano economico e di sviluppo sociale
Una “clausola di resilienza sanitaria”, che consenta agli Stati membri dell’Unione europea di destinare risorse aggiuntive alla prevenzione e gestione delle malattie croniche, senza violare i parametri.
È una delle proposte contenute nella “Carta di Roma: la Salute come investimento strategico”. Il manifesto, che esorta a cambiare il paradigma e a considerare la spesa sanitaria non come un costo ma come un investimento strategico, appunto, e come uno strumento di resilienza sociale a garanzia del futuro, è stato firmato questa mattina a Roma, presso la sede della FNOMCeO, la Federazione degli Ordini dei Medici. A sottoscriverlo, gli Ordini dei medici nazionali di Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. È stato poi presentato nell’ambito del convegno “La Salute come investimento: un impegno europeo”, in corso sempre nella Capitale, a Villa Aurelia.
“La salute, ha detto Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO, è considerata un diritto fondamentale sancito dall’articolo 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e pilastro della coesione sociale e della sostenibilità economica. Ai cittadini europei, e ad ogni individuo presente in Europa, è riconosciuto il diritto alla tutela della salute in quanto persona e questo riconoscimento è diventato una caratteristica della nostra Unione Europea e un grande segno di crescita civile e sociale”.
I medici, custodi della salute dei cittadini europei, propongono di considerare la spesa sanitaria come un investimento strategico per il futuro delle nostre società, in considerazione dell’impatto positivo sulla produttività, la coesione sociale e la sostenibilità fiscale.
Tra le altre proposte della “Carta di Roma”, l’invito agli Stati membri a prevedere nei piani di bilancio a medio termine programmi di investimenti sanitari, la richiesta alla Commissione europea di riconoscere il ruolo della spesa sanitaria come investimento strutturale nelle Raccomandazioni specifiche per ogni Paese. Ancora, il sostegno all’espansione del programma EU4Health, in modo che le risorse europee possano integrare quelle nazionali per rafforzare i sistemi sanitari. E poi, un’attenzione particolare alla prevenzione, attraverso programmi di screening e alla gestione delle malattie croniche.
Un punto fondamentale, questo, visto che, secondo i dati preliminari del rapporto HESRI2 (Health Equity Status Report) dell’OMS, presentati da Chris Brown (nella foto), Capo dell’Ufficio Europeo dell’Oms per l’investimento in salute e sviluppo, nelle prossime decadi in Europa ci saranno due giovani ogni tre anziani, con un raddoppio, rispetto ad oggi, degli ultra-ottantacinquenni, che diventeranno 65 milioni nel 2050. Le strategie di investimento nei sistemi sanitari europei per un invecchiamento sano ed equo della popolazione rappresentano dunque un investimento per l’intera economia.
Come, del resto, già dimostrato dal 1° rapporto FNOMCeO-Censis, qui riproposto e aggiornato da Francesco Maietta, responsabile dell’Area Consumi, Mercati e Welfare del Censis: ogni euro di spesa sanitaria pubblica, secondo la ricerca, ne genera quasi due di valore della produzione. La spesa sanitaria, infatti, produce domanda per il sistema di imprese, Pil, occupazione di qualità, sviluppo e, anche, coesione sociale. Investire in sanità, quindi, è un modo per investire in un proficuo sviluppo economico e sociale.
Nota: A sottoscrivere la CARTA i rappresentanti di sei Ordini nazionali. Per la Francia Philippe Cathala (Conseil national de l’Ordre des Médecins – Cnom), per la Germania Ramin Parsa-Parsi(Bundesärztekammer – Bäk), per la Grecia Athanasios Exadaktylos (Panhellenic Medical Association – Pis). E poi l’italiano Filippo Anelli (Fnomceo), il portoghese Carlos Cortes(Ordem dos Médicos) e lo spagnolo Tomás Cobo (Organización Médica Colegial – Omc). Il documento è stato poi presentato nell’ambito del convegno internazionale “La salute come investimento: un impegno europeo”, in corso questo pomeriggio nella capitale.
Anelli: bene un Piano strategico per il Ssn
Una ‘rivoluzione copernicana’ della sanità, che metta al centro “non i pareggi di bilancio ma gli obiettivi di salute, i professionisti e i cittadini. E, per realizzarla, un piano straordinario di investimenti sul personale, di assunzioni e di incentivi che possano rendere il Servizio sanitario nazionale attrattivo”. È quanto è tornato a chiedere il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la Fnomceo, Filippo Anelli, nella sua relazione al Consiglio nazionale, l’assemblea dei 106 presidenti degli Ordini territoriali.
Tra gli undici interventi proposti per rilanciare il Servizio sanitario nazionale, con l’obiettivo di garantire equità, universalità e diritto alla salute, anche la valorizzazione del personale, in ospedale e sul territorio, attraverso nuove assunzioni e la fidelizzazione dei professionisti già dipendenti e convenzionati, dei giovani medici e degli specializzandi. L’iniziativa ha riscosso l’apprezzamento di Anelli, che si è detto “contento che la sanità torni al centro del dibattito politico”. (Fonte Fimmg da Ansa)
E proprio mentre Anelli teneva la sua relazione al Consiglio nazionale, alla Camera dei deputati Forza Italia presentava il suo Piano strategico per il Servizio sanitario pubblico. Tra gli undici interventi proposti per rilanciare il Servizio sanitario nazionale, con l’obiettivo di garantire equità, universalità e diritto alla salute, anche la valorizzazione del personale, in ospedale e sul territorio, attraverso nuove assunzioni e la fidelizzazione dei professionisti già dipendenti e convenzionati, dei giovani medici e degli specializzandi. (Fonte FNOMCeO)




