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La nuova linea ambra

  Approfitto dello spazio offerto da questo sito per rendere noti gli ultimi avvenimenti di questi giorni che riguardano i lavoratori di una nota multinazionale giapponese.
Il mondo farmaceutico, come oramai abbiamo purtroppo capito , è divenuto terra di conquista di pseudo manager che, tronfi della propria arrogante supponenza, da anni trattano gli informatori scientifici come un gregge di pecore.
La dimostrazione di ciò è evidente e l’ho appena letta su di un sito, dove viene riportato che in un’azienda indagata per tangenti, gli isf che non raggiungevano il budget, venivano esposti al pubblico ludibrio.
In talune aziende ancora permane una sorte di pseudo eleganza, si salvano a volte le apparenze e ci si ricorda di una qualità oramai in disuso come “ l’educazione ”. In altre purtroppo tutto è dovuto e questi meschini personaggi non tralasciano occasione per dare il peggio di sé.
E’ notizia recentissima per l’appunto che, in questa nota e “grande” multinazionale giapponese che ha visto da poco uno dei suoi farmaci di punta genericato si sta completando l’ennesimo danno verso i lavoratori.
Guidati da un top management privo di fantasia e di capacità, ogni anno in questa azienda si assiste ad un balletto degli isf e delle loro zone di lavoro, chi è a destra va sinistra, chi è sinistra va a destra, chi è a Nord va a Sud e viceversa, insomma ricordando un editto borbonico relativo alla visita di Re Ferdinando del regno delle Due Sicilie sulla ammiraglia della flotta in rada a Napoli si crea un gran polverone senza però ottenere poi chissà quali brillanti risultati.
Da sempre mancando in questa struttura una RSU, il management ha creduto opportuno di muoversi a suo piacimento senza mai preoccuparsi che dei propri interessi. Ora sembra addirittura che
sia nata una linea di prodotti maturi (in realtà abbandonati dall’azienda da anni) formata da 20 isf e da 3 capoarea. Motivi di questa linea? Nessuno li conosce, solo un laconico messaggio aziendale con il quale si accompagna una presentazione powerpoint con la nuova struttura aziendale. Voci si rincorrono senza fine e nessuna notizia ufficiale. Addirittura neanche una comunicazione scritta ai colleghi per informarLi di questi trasferimenti di linea, figurarsi se dare spiegazioni o altro.
E questa volta ripetendo un copione già visto qualche anno fa con la creazione di una linea analoga ma dal nome diverso (linea Ambra) si ripercorrerà probabilmente una strada già conosciuta.
Questa linea priva di Sales sarà probabilmente un contenitore per future cessioni o eventuali mobilità di personale.
Già in passato secondo questo copione si era creata una struttura di 25 colleghi “scomodi” e di 3  capoarea poi ceduti ad una azienda di servizi ancora operante.
Perché tutto ciò? Le risposte potrebbero essere molteplici, ma forse la risposta più plausibile è una sola. Tale personale non serve più, sono lavoratori sgraditi e ritenuti a torto inutili. Il disegno aziendale deve solo prevedere profitti in crescita, raschiare il fondo del barile e poi tutti a casa.
Quale sarà il futuro dei colleghi che rimangono? Non troppo buono, direi fortemente preoccupante d’altronde i papaveroni aziendali pensano ad un futuro assai prossimo iperspecialistico ed allora quanti isf serviranno?
Apriamo gli occhi, cari colleghi oppure pensiamo ancora che tutto sia normale ?
Osvaldo Panti
25.03.2010

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