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Lazio, semaforo verde per gli ambulatori di quartiere

La stampa gli ha già messo l’etichetta "h24" ma l’adeguamento al decreto Balduzzi richiederà tempo. Meglio quindi rimanere all’h12 per definire gli ambulatori Quamed, le aggregazioni di quartiere della Mg messe in campo da una delibera approvata ieri dalla Regione Lazio. Il progetto, per ora sperimentale, prevede l’apertura entro ottobre di cinque ambulatori (di cui uno già in funzione, in piazzale Istria – nella foto a destra -, che farà da matrice) con un bacino di circa 100mila pazienti e l’integrazione d! el servizio di Continuità assistenziale. «Gli ambulatori di quartiere» ha dichiarato il presidente della Regione, Renata Polverini «rappresentano il punto di arrivo di un progetto sperimentale realizzato in collaborazione con i medici di Mg, iniziato durante il periodo influenzale con gli Ambulatori Blu e proseguito con gli Ambulatori Med tuttora attivi. Siamo oggi delle Regioni più all’avanguardia nell’integrazione tra ospedale e territorio».

«Con gli ambulatori Quamed» aggiunge dal canto suo Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Fimmg «comincia a prendere corpo il nostro modello di riorganizzazione della Mg basato sul principio del "Hub&Spoke"». Fa da prototipo l’ambulatorio di piazzale Istria, dove una sessantina di Mmg ruota a turno alternandosi tra struttura centrale (dotata di infermiere e attrezzature per la diagnostica di base) e studio singolo, in modo da garantire l’h12. ! «L’aggregazione è rigorosamente volontaria» ricorda Bartoletti «e il modello verrà esteso in base alle effettive necessità del territorio. Partiamo da Roma, dove esistono problemi di copertura, ma prima di allargarci alla periferia andranno valutati i bisogni di ogni comunità».

13 settembre 2012 – DoctorNews

Smi, nella riorganizzazione Mg prevedere il tempo pieno

Oltre al ruolo unico occorre inserire anche il tempo pieno nella riorganizzazione della medicina generale prevista dal Decreto Balduzzi, nonché tutelare i medici del 118 ovviando al mancato passaggio a dipendenza di tutti quelli che sono convenzionati. Sono queste alcune delle proposte che lo Smi intende mettere nero su bianco e presentare ai partiti che si accingono ad avviare la discussione sul Dl Sanità. «Il tempo pieno» chiarisce lo Smi in una nota «è lo snodo strategico per evitare che si creino sacche di precariato e di incertezza professionale. Ed è la premes! sa per la valorizzazione delle guardie mediche. Altolà, invece, a surrettizi tentativi di eliminare questo servizio, come hanno intenzione di fare alcune Regioni, accorpando continuità assistenziale e 118. Sarebbe un vero pasticcio». Quanto al 118, poi, per il sindacato sono ancora troppo i problemi irrisolti. In primo luogo «il mancato passaggio a dipendenza di tutti quei medici che sono convenzionati. Allo stesso tempo, chiediamo che si prevedano posti riservati nelle scuole di specializzazione di emergenza-urgenza o master specifici. Infine la stabilizzazione dei precari operanti nel sistema». Ma non è

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