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LETTERE ALLA REDAZIONE. In Francia i generici all’80%?

Spett.le Redazione,

 leggo una notizia sul sito Federaisf: in Francia, dopo una fase di stallo… e da Aprile i generici fanno registrare una quota di mercato rilevante. 80%. (8 su 10). Il dato è della CNAM Cassa Mutua Malattie.
Così come letto, il dato spingerebbe a ritenere, che –contrariamente ad una Italia sospettosa- il paziente sia stato soddisfatto dell’efficacia terapeutica.
Ma, questo dato -ben più importante- non è stato riferito.
Intendo dire, che una moltitudine umana potrebbe avere avuto una prescrizione…più o meno obbligatoria…ed essere tornata in farmacia per ricomprare il prodotto originale, abbandonando la terapia con il farmaco copia.
Perché, se così fosse, il paziente avrebbe avuto una terapia inefficace ed una spesa doppia.
Sarebbe utile, che il giornale Parisien Aujoud’hui raccogliesse anche questi dati, in nome della informazione.
Cordiali saluti

Fabio Carinci

Federaisf Pescara

 

N.d.R.: In realtà la notizia va inserita nel contesto francese. In Francia la spesa sanitaria è sostenuta per il 75 % dalla Securité Sociale, sistema di protezione sociale creato nel 1945 al fine di assicurare la popolazione francese contro una serie di rischi, compresi quelli sanitari. Il restante 25%  è coperto da spese private: per questo la maggior parte dei cittadini francesi gode di un’assicurazione integrativa, stipulata con le mutue. Questo sistema si rivela complicato e soprattutto presenta elevati costi. In Francia il prezzo dei farmaci “innovativi” è libero. Comunque i medicinali in Francia di solito costano meno di altri paesi europei. Di solito la rimborsabilità dei farmaci era in forma indiretta: il paziente paga e poi chiede il rimborso.

Alcune farmacie offrono un nuovo tipo di pagamento, chiamato Tiers payant (pagamento di terzi/terzo pagante), con il quale la farmacia si prende carico del costo dei medicinali e le stesse farmacie chiederanno il rimborso direttamente alla previdenza sociale o/e alla compagnia assicuratrice. Ciò significa che non si paga nulla per la prescrizione e si rende il procedimento più semplice. Non esistendo il prezzo di riferimento la scelta del farmaco dovrebbe essere libera. In realtà il sistema di “pagamento di terzi” sta attuando una politica coercitiva e terroristica sui farmacisti che, se non sostituiscono il farm

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