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Lorenzin: errori comunicazione su decreto, interpretazioni folli. Slow medicine, il problema è l’appropriatezza clinica non prescrittiva

Molto preoccupata di come contenuti illustrati a cittadini”. Per Lorenzin, un atteggiamento di “ignoranza, ossia non conoscenza del provvedimento”, ha creato “allarme e sconcerto, e voglio ribadire il concetto: non si gioca con la paura dei cittadini. Slow medicine: effettuare la prestazione giusta, in modo giusto, al momento giusto, al paziente giusto.

Roma, 2 ott. (askanews) – “Sono arrivate tantissime telefonate, tantissime mail di persone che avevano paura di non poter fare le analisi e questa è una follia, il che vuol dire che abbiamo tutti sbagliato, me per prima, nella comunicazione”. Così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel corso di un’audizione alla commissione Igiene e sanità del Senato, in merito al cosiddetto “decreto Lorenzin”.

Prima di spiegare il concetto “appropiatezza prescrittiva” nel “decreto applicativo”, Lorenzin ha detto: “Come cittadino, non tanto come ministro, vi devo dire che sono molto preoccupata di come i contenuti di questo decreto ministeriale siano stati illustrati alla cittadinanza. Si è andati oltre quello che è un dibattito politico-tecnicno giustissimo, in cui ognuno può dire le sue opinioni anche in modo forte, ma quando il dibattito diventa oggetto di lotta politica diventa qualcosa altro è pericoloso quando si tratta delle salute delle persone”. Il ministro ha spiegato che “dover rassereneare 60 milioni di persone che si sono convinte che non potranno avere accesso alle prescrizioni diagnostiche, allo screening, e non potranno essere curate, è estremamente pericoloso”. Per Lorenzin, un atteggiamento di “ignoranza, ossia non conoscenza del provvedimento”, ha creato “allarme e sconcerto, e io sono qui perché voglio ribadire il concetto: non si gioca con la paura dei cittadini, e questo è il luogo per fare il giusto racconto di cosa è accaduto, cosa possiamo fare per migliorare qualiasi tutpo di provvedimento e rimettere uqesto nella giusta prospettiva”.

“Dobbiamo dare ai cittadini – ha detto Lorenzin – una comunicazione, quando si parla di salute, che deve basarsi su dati oggettive: non possiamo permetterci di ingenerare paura, sono pericolose e non fa parte di uno spirito di leale collabroazione che attiene alla Pubblica amministrazione”. E’ dunque necessario “riportare il dibattito sul piano della realtà, non delle ipotesi o della paura”

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Redazione Fedaisf

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