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Medico di Recanati: “I pazienti no-vax si scelgano un altro medico”. Accusato di “connivenza con Big Pharma”

Amedeo Giorgetti, medico di famiglia a Recanati, è finito alla ribalta mediatica per aver invitato con un cartello i pazienti no-vax a scegliere un altro medico.

Il cartello diceva:

«Caro paziente, il Covid ha devastato la vita umana e professionale. Fino ad oggi il vaccino è l’unica arma per non ammalarsi. Se ha qualche dubbio o timore, sono a disposizione. Se invece crede che il vaccino sia una pericolosa arma in mano alle multinazionali del farmaco con la connivenza di noi medici di famiglia è pregato di cambiare ambulatorio perché non tollero queste accuse stupide e offensive».

La cosa ha avuto una eco mediatica notevole con intervista al Corriere della Sera del 15 novembre e la nota al “Caffè” di Gramellini, intervento di una troupe di Canale 5, intervista a La7, ecc..

La pazienza del dottor Giorgetti è arrivata al limite. Giorgetti ha ammesso di essere stanco di essere continuamente  accusato di “connivenza con Big Pharma”. “Per quale ragione dovrei continuare a subire? Voglio occuparmi solo delle persone che mi apprezzano, rispettano e seguono le mie raccomandazioni. Basta avere a che fare con gente che mi tratta a pesci in faccia e quando prende il Covid non solo pretende di ricevere immediatamente assistenza, ma usa arroganza

Giorgetti spiega di aver ricevuto due ricusazioni da parte di suoi pazienti, precedenti al cartello affisso nel suo ambulatorio di Recanati. Alle accuse di discriminazione e di violare il giuramento di Ippocrate, replica spiegando «non ho mai cacciato nessun paziente, né mi sono mai rifiutato di curare qualcuno, vorrei solo che tutti si proteggessero con la vaccinazione, specie i soggetti a rischio». Il medico spiega di aver ricevuto «sostegno e comprensione da parte di Fnomceo e Fimmg» le federazioni dei medici

Una iniziativa per cui è stato attaccato e accusato di discriminazione. il medico replica spiegando: «non ho mai cacciato nessun paziente, né mi sono mai rifiutato di curare qualcuno, vorrei solo che tutti si proteggessero con la vaccinazione, specie i soggetti a rischio».

 

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Redazione Fedaisf

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