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Neurologo, uso generici difficile nel Parkinson

"Le variabili della malattia di Parkinson e gli approcci terapeutici sono talvolta così differenziati che ogni paziente richiede una terapia personalizzata. In questo contesto si inserisce la problematica dei farmaci generici, che in un’ottica di spending review potrebbero rappresentare un apparente risparmio per il Ssn".

A spiegarlo è Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson di Milano e presidente dell’Associazione italiana parkinsoniani (Aip), anticipando uno dei temi che saranno discussi in occasione del 35° Convegno Aip, in programma a Gravedona e Uniti (Como).

"Su questi farmaci generici, a differenza del farmaco di marca, non vengono svolti studi di efficacia – sottolinea Pezzoli – Esiste una teorica bioequivalenza col farmaco originale che si può discostare fino al 40% dal farmaco generico.

Inoltre, non bisogna sottovalutare che la maggior parte dei pazienti colpiti dal Parkinson è rappresentata da persone anziane sulle quali il neurologo impiega molto tempo a mettere a punto una terapia individuale basata su dosi molto precise da assumere in tempi altrettanto precisi.

Quindi la possibile sostituzione del trattamento in corso con il generico potrebbe rendere ancora più difficile seguire una terapia così complessa senza commettere errori".

Lucia Scopelliti – 15 aprile 2013 – PharmaKronos

 

 

 

 

 

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