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OBIETTIVO RISCHIO ZERO: JANSSEN-CILAG VARA CORSI DI GUIDA SICURA CON QUIZ E PREMI

Nel progetto "Safe Fleet", attuato in Italia dalla Janssen-Cilag, azienda farmaceutica del gruppo Johnson&Johnson, viene prima di tutto l’attenzione per la qualità e la manutenzione delle vetture Un risultato importante è già stato ottenuto: gli incidenti sono dimezzati

Milano La sicurezza in auto per i propri dipendenti. E’ una delle basi del gruppo Johnson&Johnson, che per la sua filosofia aziendale si considera responsabile della salute e del benessere dei suoi dipendenti. Nel settore auto, il gruppo da diversi anni è impegnato in un programma per garantire la sicurezza della propria flotta, denominata "Safe Fleet". Sono 35.572 le auto che ne fanno parte a livello mondiale. In Italia, i veicoli sono 1.277 e ogni anno percorrono 52 milioni di chilometri in totale. Nel nostro paese la società ha diversi rami di azienda e tra essi c’è la Janssen-Cilag che produce farmaci e che è stata una delle promotrici del programma, come spiega il suo Sales Manager Internal Medicine Paolo Beloni, che ha seguito e sviluppato il progetto. «L’idea alla base è quella che l’ambiente di lavoro deve essere pulito e sicuro. E per la gran parte dei nostri dipendenti l’ambiente di lavoro è l’automobile». L’obiettivo del progetto "Safe Fleet", che dispone di persone che se ne occupano e studiano insieme le soluzioni in tutte le società che fanno capo a Johnson&Johnson, è promuovere la cultura della sicurezza in auto, mirando alla prevenzione e alla riduzione dei sinistri che possono vedere coinvolti i dipendenti. Ogni anno viene stabilito a livello mondiale l’Apmm (Accidents Per Million of Miles), un numero massimo di incidenti per milioni di miglia. Ogni società del gruppo si impegna a rispettare il limite fissato e ad educare i propri dipendenti al corretto uso dei veicoli. «Siamo partiti da una quota di 10 – spiega Beloni – e l’abbiamo praticamente dimezzata. L’obiettivo per l’anno in corso è quella di ridurla ulteriormente e per il futuro di portarla il più vicina possibile allo zero». Il primo grado di attenzione riguarda ovviamente i livelli di sicurezza dei veicoli aziendali, con la presenza di tutti i dispositivi necessari. Ma il compito più gravoso ed innovativo è quello legato al promuovere la cultura della sicurezza nei propri dipendenti che usano l’auto spesso coinvolgendo anche i familiari. La base è legata ad un’attività di tipo divulgativo, a "pillole" ed informazioni sull’argomento che vengono mandati a tutti via mail. Vi sono poi veri e propri corsi di guida sicura con iniziative originali come veri e propri quiz con premi simbolici per stimolare ulteriormente il dipendente sull’argomento. La risposta è stata positiva visto che i dati di Janssen-Cilag sono eccellenti anche per il nostro paese. Per chi proprio non riesce a non essere spericolato e non evitare incidenti o multe per propria responsabilità (il cosiddetto high risk driver ) ci sono anche interventi di tipo sanzionatorio che vengono annullati se l’anno successivo il comportamento alla guida diventa impeccabile. Le idee di Johnson&Johnson sono state riprese anche da altre grandi aziende come British Tobacco, Coca Cola e Shell. Perché la sicurezza stradale è fondamentale per la salute e importante anche a livello economico, dal momento che simili programmi sono un punto di forza nei contratti con assicurazioni e aziende di leasing. Affari Finanza del 23/06/2008   p. 44   
 

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