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Pacchetto Bersani

Le nuove norme sulla concorrenza e i diritti dei consumatori, note anche come pacchetto Bersani, consistono di un documento di 24 pagine, tre delle quali liquidano la questione farmaci nei termini che qui si riportano integralmente.   

1) I farmaci da banco o di automedicazione non soggetti a prescrizione medica potranno essere venduti al pubblico presso gli esercizi commerciali: con una norma del decreto legge si prevede che la vendita è consentita durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti, con l’assistenza di uno o più farmacisti laureati ed iscritti al relativo ordine. Sono, comunque, vietati i concorsi, le operazioni a premio e le vendite sotto costo aventi ad oggetto farmaci. EFFETTI: il consumatore potrà acquistare farmaci da banco agevolmente presso drugstore e supermercati-Maggiori sbocchi occupazionali per i farmacisti laureati e iscritti all’Ordine ma disoccupati  

2) Libertà di sconto sui farmaci: con una norma del decreto legge si prevede che lo sconto sul prezzo indicato dal produttore o dal distributore sulla confezione di ogni farmaco può essere liberamente determinato da ciascun distributore al dettaglio, purché sia esposto in modo leggibile e chiaro al consumatore e sia praticato a tutti gli acquirenti. Viene abolito così il tetto massimo di sconto del 20% introdotto dal precedente governo. N.B.: i farmaci da banco rappresentano il 10% di tutti i medicinali venduti.
EFFETTI: Più concorrenza e conseguente riduzione dei prezzi  

3) Scompare l’obbligo per i grossisti di farmaci di detenere almeno il 90% delle specialità in commercio (per i medicinali non ammessi al rimborso da parte del Ssn): con una norma del decreto legge si prevede, al contempo, la possibilità del rivenditore al dettaglio di rifornirsi presso un altro grossista. EFFETTI: Si eliminano le rigidità di mercato evitando così l’accumulo di scorte che ostacolerebbero una politica commerciale in grado di contenere i prezzi  

4) Il farmacista può essere titolare di più farmacie, associarsi per gestire più esercizi e non e’ più tenuto a rispettare il confine territoriale provinciale per lo svolgimento della propria attività. Viene, infine, eliminata l’incompatibilità tra l’attività all’ingrosso e attività al dettaglio. Nota Bene: La Ue ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia a causa delle restrizioni su acquisizione e possesso di farmacie. All’Italia viene contestato il divieto sull’acquisizione di farmacie da parte di società attive nella distribuzione all’ingrosso, nonché le regole sul possesso di farmacie riservate ai soli farmacisti.
EFFETTI: razionalizzazione del mercato (ed economie di scala) a vantaggio degli utenti in termini di riduzione dei prezzi  

5) Superamento del principio ereditario con una norma del decreto legge viene abrogata la previsione legislativa che consente all’erede di un farmacista di continuare per molti anni ad essere titolari della farmacia di famiglia senza essere laureato ed iscritto all’albo.
 
Da DoctorNews 03-07-06
 

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