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Per l’AIFA la spesa è sotto controllo.

Teoricamente si trattava di OTC e SOP ma, data anche la presenza di Nello Martini, direttore generale dell’AIFA, la presentazione del Rapporto 2007 dell’ANIFA è stata l’occasione per affrontare un  po’ tutti gli aspetti del servizio farmaceutico. E la discussione, inevitabilmente, è partita dalla spesa.”I dati di gennaio-maggio 2007, rispetto allo stesso periodo del 2006, indicano che complessivamente la spesa farmaceutica convenzionata e ospedaliera rimane all’interno del tetto del 16% fissato dalla Finanziaria” ha detto Martini, indicando che la tendenza segnalata dalla Corte dei Conti per il 2006 è stata invertita. “Di conseguenza – ha evidenziato Martini – questa è la prima volta, in corso d’anno, che riusciamo a governare la spesa per arrivare a fine 2007 non con un disavanzo ma con un livello di spesa compatibile con il tetto. Se le cose stanno così, significa che possiamo passare dal governo della spesa a un approccio al settore del farmaco in termini di sviluppo, ricerca e investimenti”. Martini ha ribadito infatti la necessità della creazione di una piattaforma del farmaco che sia compromesso fra il governo della spesa e lo sviluppo del settore.
“Occorre costruire una prospettiva che tenga in considerazione il fatto che, nel 2005, il nostro mercato farmaceutico era il quinto in Europa, pur con tutti i problemi che aveva e che ha. Il problema – ha sottolineato – non è la dimensione del mercato, dunque, ma l’assenza di una politica di medio-lungo periodo che guardi alla farmaceutica come via di sviluppo e di welfare”. Ma non c’è soltanto la spesa convenzionata, e il direttore dell’AIFA ha fornito anche i dati relativi alla fascia C etici e in libera vendita, sia pure in termini di volumi. Nei primi quattro mesi del 2007 si è avuto in Italia un aumento delle confezioni vendute pari al 2,8%, rispetto allo stesso periodo del 2006, al quale si accompagna una crescita del 3,4% della spesa farmaceutica a carico del cittadino, pari a 1.841 milioni di euro. Secondo l’AIFA, dunque, sono stati venduti nei primi quattro mesi dell’anno 218 milioni di confezioni di questi prodotti, divisi in 83 mln di OTC (+3,1%), 33 mln di SOP e 103mln di etici appartenenti alla stessa fascia C (+2,6%). “La spesa farmaceutica italiana nel 2006 è stata di 23,2 miliardi di euro – ha ricordato Martini – e, di questi, quasi 6 per la fascia C. Ma è bene ricordare che il Sistema sanitario nazionale rimborsa il 70% dei medicinali disponibili nel Paese, rendendolo fra i più solidali, se non il più solidale, al mondo”. E sulla fascia C non poteva mancare, nel corso della tavola rotonda ospitata dal convegno, la domanda sulla possibile vendita al di fuori del canale farmacia. Una domanda alla quale Martini ha risposto dicendo che  preferisce parlare “più che di farmaci di fascia C nei supermercati, di una riqualificazione della farmacia e del farmacista. Il vero problema è capire quale può essere in prospettiva il ruolo della farmacia: se un ruolo più legato ad aspetti commerciali o sanitari”.
E’ invece sfociata in una polemica l’illustrazione dei dati relativi ai soli farmaci da automedicazione. ”Abbiamo assistito – ha spiegato il direttore dell’ANIFA Luciano Ragni, presentando i dati del Rapporto 2007 – anche a una diminuzione del 7% per quanto riguarda i ricavi derivati dalle vendite. E nei primi mesi del 2007 il dato sembra confermarsi, con un numero stabile di confezioni vendute e una leggera contrazione dei ricavi”. In Italia i più venduti sono i farmaci per l’autocura di raffreddore e influenza (27%), dei disturbi digerenti (19%) e gli analgesici (16%). Secondo l’ANIFA la prima legge Bersani sulle liberalizzazioni, a un anno dalla sua entrata in vigore, non ha dunque sortito un effetto amplificante delle vendite di farmaci da banco, nonostante l’apertura di canali commerciali alternativi alla farmacia. “Questo po

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