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Pfizer batte Teva in tribunale Stop al Viagra “generico”

BOSTON – Stop al Viagra "generico" almeno fino all’ottobre del 2019. La Pfizer ha vinto il ricorso presentato davanti a un tribunale americano contro la sede Usa della Teva Pharmaceutical Industries che si apprestava a lanciare sul mercato un prodotto analogo al Viagra, contro l’impotenza maschile, per la cura della disfunzione erettile. Il 12 agosto scorso il giudice Rebecca Beach Smith, della corte distrettuale di Norfolk, Virginia, ha respinto l’istanza con cui Teva sosteneva l’invalidità della licenza esclusiva di Pfizer.

In un’ordinanza di 110 pagine, il giudice ha ritenuto insussistenti o comunque non sufficientemente motivate le ragioni di Teva. Di riflesso, il titolo della casa farmaceutica ha perso oltre il 3 per cento alla Borsa di Tel Aviv

L’israeliana Teva è una delle 15 più grandi aziende farmaceutiche al mondo con 42mila dipendenti e vendite per 16 miliardi di dollari registrate nell’ultimo bilancio e concentrate sui mercati europeo e nordamericano. Soprattutto, da azienda leader nella produzione dei farmaci generici, non poteva tenersi lontana da un prodotto come il Viagra e dal suo mercato (si parla di 16 milioni di "utenti" nel mondo). Il tribunale, però, per ora ha dato ragione alla Pfizer ritenendone legittima l’azione di tutela del brevetto.

La notizia del verdetto è stata data dalla stessa Pfizer la quale ha aggiunto che sono tuttora pendenti altri ricorsi contro iniziative simili a quella della Teva, avviate da altre aziende farmaceutiche produttrici di "generici". A maggio, la Pfizer aveva reso noto che le vendite del Viagra erano cresciute del 5,5%, a 479 milioni di dollari, nei primi quattro mesi dell’anno.

(15 agosto 2011) 

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