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Australia. Potere dei media, dopo serie tv in 60.000 hanno smesso di prenderli

Potere dei media sulla salute delle persone: più di 60.000 australiani hanno ridotto o interrotto l’uso di farmaci per abbassare il colesterolo in seguito alla messa in onda di una serie tv in due parti che criticava le statine. Lo rivela uno studio dell’Università di Sydney, pubblicato sulla rivista ‘Medical Journal of Australia’.

L’indagine riguarda il programma scientifico della Abc Tv ‘Catalyst‘, che mise in discussione il legame tra colesterolo e malattie cardiache, evidenziando che il beneficio dell’uso delle statine nel prevenire le malattie cardiovascolari sarebbe esagerato. Per capire quale effetto avesse avuto sui telespettatori, gli esperti hanno analizzato i dati del Pharmaceutical Benefits Scheme relativo all’assunzione di farmaci fra 191.000 persone. L’impatto della serie televisiva, andata in onda nel mese di ottobre del 2013, è stato evidente da subito, con 14.000 persone in meno a settimana che hanno assunto statine, rispetto al previsto.

“Negli 8 mesi successivi alla trasmissione Catalyst, si stima che 60.897 persone in meno abbiano assunto i loro medicinali. Se questo fenomeno continuasse nei prossimi 5 anni, potrebbe provocare tra i 1.522 e i 2.900 attacchi di cuore prevenibili e potenzialmente fatali”, calcolano gli autori. L’Abc ha successivamente rimosso gli episodi dal proprio sito, dopo che una verifica interna rilevò che erano stati violati gli standard di imparzialità.

“L’impatto del programma non è stato solo immediato – commenta l’autore principale della ricerca, Andrea Schaffer dalla Facoltà di Farmacia di Sydney – ma di lunga durata: l’erogazione di statine è stato significativamente inferiore rispetto alle attese per l’intero periodo post-trasmissione che abbiamo preso in considerazione, pari a 8 mesi. Non è chiaro per quanto tempo questo cambiamento durerà”. Ma ciò che preoccupa particolarmente gli autori è che questo calo nell’uso di statine è stato rilevato in persone ad alto rischio di malattie cardiovascolari.

“I media – dice un altro autore dell’indagine, Emily Banks – hanno un ruolo fondamentale nel mettere in discussione lo status quo e per aiutare le persone a dare un senso alle informazioni che ricevono sulla loro salute. Questi risultati dimostrano il potere dei mezzi di comunicazione e la gravità delle conseguenze quando le notizie non sono equilibrate”.

Redazione Fedaisf

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