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Povertà sanitaria. Oltre 500 mila persone non possono permettersi farmaci e cure

Martedì 2 dicembre, alle 10.30, verrà presentato in AIFA il 12° Rapporto sulla Povertà Sanitaria. L’evento sarà trasmesso in diretta sui canali social di Banco Farmaceutico.

Quest’anno, il documento è arricchito, tra le altre cose, da un contributo scritto del Vicepresidente della Corte Costituzionale, Luca Antonini.

Il volume, realizzato da OPSan (Osservatorio sulla Povertà Sanitaria), l’organo scientifico di Banco Farmaceutico, è da anni uno strumento essenziale per comprendere le difficoltà di accesso alle cure delle fasce più fragili, attraverso analisi sociologiche, statistiche ed epidemiologiche; perché aiutare a curarsi chi non può permetterselo, rispettando la sua dignità e praticando la gratuità, significa comprendere a fondo bisogno il suo bisogno.


I dati sulla povertà sanitaria ci restituiscono un quadro preoccupante per migliaia di famiglie

È quanto emerge dal 12° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci

Canosaweb – 1 dicembre 2025

REPORT

Nell’anno in corso, 501.922 persone (8,5 residenti su 1.000) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Significa che hanno dovuto chiedere aiuto a una delle 2.034 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure che, altrimenti, non avrebbero potuto permettersi. Rispetto alle 463.176 del 2024, c’è stato un aumento dell’8,4%.

IL PROFILO DEI POVERI SANITARI
Le persone in condizioni di povertà sanitaria sono prevalentemente uomini (pari al 51,6% del campione, contro il 48,4% delle donne) e persone in età adulta (18-64 anni, pari al 58%). Particolarmente importante la quota di minori, che sono 145.557 (pari al 29%), più degli anziani che corrispondono al 21,8% (109.419). Considerando le condizioni di salute, i malati acuti (56%) superano i malati cronici (44%).

LA SPESA FARMACEUTICA DELLE FAMIGLIE
Nel 2024 (ultimi dati AIFA disponibili) la spesa farmaceutica complessiva delle famiglie è pari a 23,81 miliardi di euro, 171 milioni di euro in più (+0,7%) rispetto al 2023 (quando la spesa era di 23,64 miliardi). Di questi, tuttavia, solo 13,65 miliardi di euro (il 57,3%) sono a carico del SSN (nel 2023 erano 12,99, pari al 56%). Restano quindi 10,16 miliardi (42,7%) pagati interamente dalle famiglie (nel 2023, erano 10,65, pari al 44%). Nonostante tra il 2024 e il 2023 si registri un calo di questa tipologia di spesa (-4,6%), in sette anni (cioè tra il 2018 e il 2024) è cresciuta di 1,78 miliardi di euro (+21,26%). Nel 2018, infatti, la quota totalmente a carico dei nuclei familiari era pari a 8,37 miliardi di euro. La spesa non coperta dal SSN riguarda tutte le famiglie, anche quelle in condizioni di povertà, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket.

IL 12° RAPPORTO SULLA POVERTÀ SANITARIA
È quanto emerge dal 12° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmacirealizzato da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico). Il Rapporto è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di IBSA Italy eABOCA.

LA RINUNCIA ALLE CURE
Nel 2024 (ultimi dati Istat disponibili), quasi una persona su dieci (9,9%) ha rinunciato a visite o esami specialistici nei 12 mesi precedenti. Il 6,8% della popolazione ha rinunciato, prevalentemente, per le lunghe liste d’attesa, mentre il 5,3% (pari a 3,1 milioni di persone) per ragioni economiche (dato in crescita dell‘1,1% rispetto al 2023). «I dati sulla povertà sanitaria ci restituiscono, anche quest’anno, un quadro preoccupante per migliaia di famiglie. Banco Farmaceutico aiuta a curarsi chi non può permetterselo, praticando, grazie al sostegno e insieme a migliaia di volontari, farmacisti, aziende e cittadini, la gratuità. Ma una cura costituita da un’autentica attenzione alle esigenze e alla dignità di chi si trova in condizioni di povertà, non può limitarsi alla pur necessaria risposta immediata al bisogno: deve comprenderlo in fondo, anche attraverso un lavoro di approfondimento culturale e scientifico. Perché più profonda è la conoscenza, più efficaci saranno le risposte». Ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico ETS.


Notizie correlate: ISTAT. La povertà in Italia – Anno 2024

Caritas. Report. La povertà in Italia

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Redazione Fedaisf

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