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Prezzi e gare: terapia d’urto per frenare la spesa sui farmaci

 

Revisione dei prezzi per gli off patent e taglio intorno al 3% dei margini ai grossisti, che però scaricherebbero le perdite sulle farmacie. Poi il colpo d’accetta sulla spesa per la farmaceutica in ospedale con gare d’acquisto dei medicinali ancora più «efficaci» e un controllo più rigoroso per alcune specialità più costose che hanno fatto segnare aumenti più consistenti. Risultato: almeno 1,5 miliardi di risparmi. Ma con due carte in più: la possibilità di trasferire dall’ospedale alla farmacia alcune (più care) specialità innovative; ma anche l’innalzamento del tetto dei consumi di farmaci in ospedale dall’attuale 2,4 al 4% della spesa sanitaria totale.
Nel menu della manovra estiva di finanza pubblica la farmaceutica dovrebbe ritagliarsi uno spazio a parte. Di sicuro poco gradito alle aziende e alla filiera della distribuzione. Ma gettonatissimo dalle regioni quanto meno per i risparmi ottenuti dai tagli e dallo sfoltimento della spesa farmaceutica ospedaliera, il cui rosso è interamente a loro carico. Previsto dal «patto per la salute» dei primi di dicembre 2009, il tavolo sulla farmaceutica tra governo e regioni non è ancora arrivato a una conclusione. Prima frenato dalle elezioni, poi dal post-urne, è però andato avanti nell’analisi a livello tecnico e in queste settimane arriverà alla quadra finale da inserire nella manovra.
A partire da una considerazione che più di tutte allarma i governatori: il boom costante della spesa farmaceutica ospedaliera. Che anche nel 2010 secondo le stime locali farà segnare profondo rosso: anziché al 2,4% il tetto di spesa oscillerà localmente tra il 4,4 e il 4,9 per cento. In soldoni significa un disavanzo di 2,3 miliardi a carico della finanza regionale. Risultato negativo che secondo i tecnici regionali riguarderà, ma in misura assai minore, anche la spesa convenzionata in farmacia per la quale stimano un rosso di circa 600 milioni. Dato contestato però dai ministeri e dall’Aifa alla luce dell’andamento dei consumi nei primi mesi del 2010 che avrebbero fatto segnare un calo di spesa del 2,9% e addirittura una lieve riduzione dello 0,9% del numero di ricette.
Per questo la manovra sui farmaci si muoverà su due piani. Quello dei consumi ospedalieri con gare d’acquisto basate sul minor costo per equivalenza terapeutica ma anche per il maggior rigore sull’erogazione fuori ospedale di antiretrovrali, biologici e oncologici. In farmacia invece si fa largo la revisione dei prezzi dei farmaci fuori brevetto («si sta determinando una situazione di mancata concorrenza», è l’accusa) e la riduzione dei margini ai grossisti applicando una remunerazione regressiva rispetto al prezzo dei farmaci.

Martedì 18 Maggio 2010 – ILSOLE24ORE – Roberto Turno

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