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Quota 100. Riscatto della laurea. Istruzioni per l’uso

Dal 28 Marzo 2019, dall’approvazione definitiva del Decreto Legge n.4 del 28 gennaio 2019, sono state apportate delle modifiche al precedente testo. Le variazioni sono evidenziate in rosso.

Quali sono i requisiti per richiedere il pensionamento

  • Età anagrafica di almeno 62 anni e di una anzianità di almeno 38 anni.
  • La pensione derivante da «Quota 100» non è cumulabile con i redditi di lavoro

dipendente o autonomo ( ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui).

  1. Platea di riferimento
    1. Lavoratori pubblici: lavoratori che abbiano maturato i requisiti pensionistici al 31 dicembre 2018 possono andare in pensione il primo agosto 2019.
      In questo caso l’istanza di collocamento a riposo deve essere presentata all’amministrazione di appartenenza con preavviso di 6 mesi.
    2. Lavoratori Privati : lavoratori che abbiano maturato i requisiti pensionistici al 31 DICEMBRE 2018 possono andare in pensione il primo aprile 2019.
      In questo caso l’istanza di collocamento a riposo deve essere presentata all’amministrazione di appartenenza con preavviso di 3 mesi.
    3. Comparto Scuola e AFAM (Alta formazione Artistica Musicale e Coreutica) Opzione donna.

L’istanza può essere presentata entro il 28 febbraio 2019. Con effetti di uscita dal 1° settembre.

  1. Le modifiche riguardano il blocco delle pensioni nei riguardi dei latitanti condannati per gravi reati.
  2. Disposizioni NON sono applicabili: al Personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e Polizia Penitenziaria, della Guardia di Finanza e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Anticipo pensionistico

  • Riguarda:
  • Uomini: si può̀ andare in pensione in anticipo con 42 anni e 10 mesi di contributi.
  • Donne: si può̀ andare in pensione in anticipo con 41 anni e 10 mesi

OPZIONE DONNA A chi si rivolge:

  • Dipendenti: Possibilità̀ per le donne di andare in pensione a 58 anni e 35 anni di contributi.
  • Lavoratrici autonome: possibilità̀ di andare in pensione con almeno 59 ANNI e 35 anni di contributi.

In entrambi i casi è prevista una riduzione della pensione del 25% al 30% .

Per usufruire di questa opzione, dalla maturazione dei requisiti alla decorrenza del pensionamento, devono trascorrere da 12 a 18 mesi.

LAVORATORI PRECOCI

Per lavoratori precoci si intendono coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 ANNI e per almeno 12 mesi.

  • Requisiti: 41 anni di contributi.

APE SOCIAL

Per accedere all’APE Social il precedente vincolo d’uscita di 3 mesi è stato rimosso.

  • Requisiti: 63 anni di età̀ e 30 anni di contributi oppure 36 anni di contributi. L’APE Social è rivolto alle seguenti 15 categorie particolari cioè̀ ai lavoratori che abbiano

svolto lavori usuranti e gravosi:

  1. Operai dell’industria estrattiva e edilizia e della manutenzione degli edifici.
  2. Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione.
  3. Lavoratori di pelle (Conciatori) e di pellicce.
  4. Conduttori di convogli ferroviari e il personale viaggiante.
  5. Camionisti, Conduttori di mezzi pesanti e camion.
  6. Infermieri e Ostetriche, con lavoro organizzato in turni.
  7. Addetti all’ assistenza di persone disabili anche di secondo grado.
  8. Insegnanti delle scuole dell’infanzia.
  9. Marittimi imbarcati.
  10. Operai agricoli, della zootecnica e pesca.

11) Lavoratori della pesca.
12) Addetti allo stampaggio a caldo della siderurgia.
13) Ape rosa o Ape social donna, con sconto contributivo per le donne di un anno per ogni figlio, per un massimo di due anni.

14)Disoccupati anche con lavoro a termine.

15) Facchini addetti allo spostamento merci e assimilati.

FONDO DI SOLIDARIETÀ BILATERALE

Prevede il pensionamento anticipato previo accordo tra azienda/dipendente, purché̀ ci sia un’assunzione di nuovi lavoratori (Lavoratori con almeno 59 anni di età e almeno 35 di contributi al 31 dicembre 2018).

RISCATTO DEGLI ANNI DI LAUREA

Il riscatto di laurea agevolato riguarda:

  • Il limite di età dei 45 anni è stato rimosso.
  • Riguarda tutti coloro che abbiano cominciato a lavorare dal 1° gennaio 1996.

Il costo del riscatto sarà̀ per il 50% detraibile in cinque quote annuali.

Potranno esserci delle modifiche sull’età di prerequisito, che potrebbe essere innalzata da 45 a 50 anni. Ad oggi la somma da restituire risulta circa di 5.200 euro/anno.

RISCATTO DEI PERIODI NON COPERTI DA CONTRIBUZIONE

La norma consente a chi ha iniziato a lavorare dal 1996 in poi, di riscattare periodi di “BUCO” contributivo tra un’attività ed un’altra fino ad un massimo di 5 anni (per esempio persone che sospendono la carriera per motivi familiari).

Il meccanismo di rateizzazione mensile passa da 60 a 120 (della cosidetta pace contributiva).

TRATTAMENTO FINE SERVIZIO E FINE RAPPORTO

L’indennità sarà corrisposta, su richiesta di un finanziamento, da parte dell’avente diritto.

  • Chi uscirà nel corso del 2019 riceverà subito 45.000 euro del proprio TFS. Potrà anche essere richiesto dai dipendenti pubblici già in pensione al momento dell’entrata in vigore della legge, previo accordo con gli istituti di credito.
  • Gli Interessi, che sono a carico del dipendente, potranno avere uno fiscale sulla liquidazione di 1-2 punti sull’aliquota.
  • La quota Restante dell’ammontare complessivo del TFS/TFR verrà corrisposto al compimento dei 67 anni di età.

Presentazione delle domande

La domanda può essere presentata tramite:

▪ Patronato INAS
▪ Online
▪ Attraverso il sito dell’INPS
▪ Attraverso gli Uffici Postali
▪ Attraverso il Sito RDC (Reddito di cittadinanza)

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4

INPS. Manuale d’uso


NOTA

Riscatti periodi pensionistici

L’articolo 20 introduce in via sperimentale, per il triennio 2019-2021, solo per coloro la cui pensione è liquidata integralmente con il sistema di calcolo contributivo, la possibilità di riscattare, in tutto o in parte, nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi, i periodi non coperti da contribuzione presso forme di previdenza obbligatoria, né soggetti ad alcun obbligo contributivo, parificandoli a periodi di lavoro.

Viene inoltre modificata la disciplina del riscatto dei corsi di laurea, relativamente a periodi da valutare con il sistema contributivo: per chi presenta la domanda, a prescindere dall’età anagrafica, l’onere del riscatto è costituito dal versamento di un contributo pari, per ogni anno da riscattare, al livello minimo imponibile annuo (pari a 15.710 euro per il 2018), moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria (AGO) per i lavoratori dipendenti, vigenti alla data di presentazione della domanda.

Il riscatto di laurea agevolato: nell’iter parlamentare è stato eliminato il tetto all’età anagrafica di 45 anni per poter accedere all’istituto, da parte dei lavoratori che hanno iniziato la carriera dopo il 1996 (totalmente con il sistema contributivo). In sostanza, è possibile riscattare il periodo universitario con una cifra di poco superiore ai 5mila euro per un anno, ma solo per la durata massima del corso di studi e per i periodi che ricadono sotto il sistema di calcolo pensionistico contributivo.

Riscatto laurea agevolato 2019: novità requisiti di accesso

Per accedere alla nuova opzione per il riscatto degli anni universitari, era dapprima stato inserito un requisito anagrafico: meno di 45 anni di età (quindi tutti i nati dopo il 1974 che nel 1995 frequentavano ancora l’università).

Questo requisito è stato cancellato da un emendamento inserito nel Decreto Pensione e Reddito di cittadinanza. Il cambio di rotta è stato proposto dalla Lega, nell’esame del provvedimento in Commissione lavoro della Camera,

Il secondo requisito prevede che il riscatto agevolato, è previsto solo per i periodi da valutare con il sistema contributivo. E resta l’obbligo di non aver versato contributi prima del 1996.

Leggi anche “Reddito di cittadinanza e Quota 100: decreto approvato, ecco i punti chiave”

Gli anni riscattabili (laurea, dottorato di ricerca privo di contribuzione ecc.), si dovranno collocare in periodi che per l’assicurato siano di competenza del metodo contributivo.

Chi vuole riscattare un periodo anteriore al 1996 che sia, nella propria posizione assicurativa, di competenza del metodo di calcolo retributivo, non potrà riscattare con il nuovo metodo.

Riscatto laurea agevolato 2019: quanto costa riscattare

Nel calcolo del riscatto, si conteggiano gli anni di durata legale del corso di laurea, anche se per arrivare alla stessa vengono impiegati più anni (non valgono quindi gli anni fuori corso).

Il costo del riscatto agevolato è calcolato moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.710 euro nel 2018, con una spesa di 5.185 euro circa per ogni anno da riscattare.

Si può affermare che l’importo varia tra i 15mila euro per una laurea breve e i 25mila per un corso di laurea completo.

Questo metodo è sicuramente meno costoso di quello tradizionale per i periodi contributivi, che prende invece come riferimento non una base forfettaria, ma l’ultima retribuzione imponibile del lavoratore prima della richiesta per applicare il 33%.

Un lavoratore in regime contributivo, che guadagna circa 40.000 euro lordi con il metodo ordinario pagherebbe poco più di 13mila euro l’anno, con il nuovo metodo pagherà poco più di 5mila euro l’anno, il risparmio con il suddetto metodo cresce all’aumentare del reddito.

Riscatto laurea agevolato 2019: simulazione su sito Inps

Considerato per certo che è sicuramente sempre più conveniente riscattare gli anni una volta terminati gli studi, si segnala sul sito dell’Inps la possibilità di simulare, e dunque valutare se conviene riscattare o meno i titoli. Nello specifico accedendo con le proprie credenziali, si può calcolare con una simulazione quanto costerebbe l’operazione con le regole vigenti, secondo il reddito e l’età anagrafica.

 

Redazione Fedaisf

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