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Ancora sui PPI

Lazio: Fimmg e Farmindustria si dividono su prezzi di riferimento
"Finalmente un’iniziativa che dimostra come si possa governare la spesa farmaceutica senza mettere le mani in tasca ai cittadini". La Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) del Lazio commenta positivamente il provvedimento, varato ieri dalla Regione, che prevede l’applicazione di un prezzo di riferimento per i farmaci gastroprotettori. La delibera, che ha evitato il ricorso al ticket sui medicinali, porterà a un risparmio sulla spesa farmaceutica nel Lazio di circa 50 milioni di euro. "Questo provvedimento – sottolinea la Fimmg Lazio – è un’opportunità per le aziende serie che fanno ricerca e un reale impulso per la medicina dell’evidenza che cosi passa dalle parole ai fatti". Immediata la risposta di Farmindustria, di parere diametralmente opposto. "Lascia estremamente sorpresi che la Fimmg Lazio consideri il provvedimento della Regione, che ha introdotto il prezzo di riferimento per i farmaci gastroprotettori, un’opportunità per le aziende serie che fanno ricerca", sottolinea Farmindustria, che aggiunge: "La Fimmg Lazio dimentica che con le diverse manovre in atto la Regione, forzando la lettura della Finanziaria, addebita al settore farmaceutico anche il 40% di sfondamento di propria competenza. Così le imprese si trovano nella situazione paradossale di pagare due volte: la prima quando saldano la quota del 60% di loro competenza e la seconda quando sono caricate di quella della Regione. In questa maniera risulta particolarmente difficile fare ricerca soprattutto se si considera che quest’attività richiede investimenti che vanno da un minimo di qualche decina di milioni di euro fino, in alcuni casi, a un miliardo di euro".

Per l’associazione degli industriali del farmaco, "su questo argomento è peraltro intervenuta sia l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sia la stessa Fimmg che in diverse occasioni hanno espresso grande preoccupazione: l’Aifa per il rischio di forte differenziazione dell’assistenza farmaceutica da Regione a Regione, che l’applicazione del sistema può determinare con ventuno diversi Prontuari farmaceutici; la Fimmg per le difficoltà che emergerebbero nello svolgimento dell’attività professionale con inevitabili ricadute negative sulla salute dei cittadini. Misure quali il prezzo di riferimento non solo rappresentano un fattore di distorsione per il mercato, tendendo a ‘deprimere’ il medico costretto a scegliere tra terapie, con efficacia diversa, a seconda del loro costo. Ma – avverte Farmindustria – pongono anche il paziente, non di rado e diversamente da quanto dichiarato dalla Fimmg Lazio, nelle condizioni di pagare di tasca propria la differenza di prezzo per avere il farmaco più indicato al proprio caso perché più costoso rispetto a quello rimborsato totalmente. Per queste ragioni, in definitiva – conclude Farmindustria – sorprende che la Regione abbia adottato una misura che penalizza così duramente e ingiustamente le imprese del farmaco e il loro impegno nella ricerca nel Lazio, secondo polo farmaceutico in Italia". Da DoctroNews 01-03-07

 

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