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Bari. Farmatruffa, domani la sentenza per 101

 il Tribunale di Bari

La sentenza è attesa per giovedì. Il collegio si è ritirato in camera di consiglio. Interi faldoni nei quali è ricostruita la presunta maxi truffa al servizio sanitario nazionale saranno condensati in un provvedimento che sarà emesso dal Tribunale di Bari nell’ambito del processo denominato «Farmatruffa». Tutto ciò avviene quando mancano pochi mesi dalla prescrizione di molti dei reati contestati anche se una eventuale sentenza di condanna potrà aprire la strada per un risarcimento dei danni alle parti civili.

Finora le nove case farmaceutiche coinvolte hanno già patteggiato, pagando complessivamente oltre sette milioni di euro, al termine del procedimento sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche . Così sono riuscite ad evitare l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa. Quella somma, in attesa che finisca in parte alla Regione, in parte all’Erario, è depositata in un conto corrente intestato alla Procura che è riuscita a negoziare un tasso d’interesse del 3%, attraverso il quale, in parte, si autofinanzieranno gli uffici giudiziari.

   Il PM Ciro Angelillis

Veniamo al processo alle persone fisiche. A un decennio dai fatti contestati, con quattro sostituzioni del collegio giudicante che hanno costretto ogni volta il PM Ciro Angelillis a ripartire da zero riascoltando tutti i testimoni (fino a 50 per ogni udienza), una requisitoria durata tre udienze, due mesi di arringhe dei difensori dei 101 imputati, il Tribunale, alla fine, è riuscito ad entrare in camera di consiglio. Capi area e informatori scientifici di case farmaceutiche, medici di base e farmacisti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, corruzione, falso e riciclaggio. Il processo riguarda una presunta truffa da oltre 20 milioni di euro al servizio sanitario nazionale.

Secondo le indagini, la presunta organizzazione a delinquere avrebbe, attraverso false ricette, intascato i soldi dei rimborsi per i farmaci, costati anche 400 euro, che poi sarebbero finiti nell’immondizia. L’accusa, nell’udienza del 15 luglio scorso, ha chiesto 6 assoluzioni e 95 condanne dai 3 mesi ai 6 anni di carcere, per complessivi 329 anni di reclusione. Le parti civili (Regione, Asl di Bari, Lecce e Brindisi, Ordine dei Medici e Ordine dei Farmacisti) hanno depositato le richieste di risarcimento. La Regione ha chiesto 5 milioni.

La Gazzetta del Mezzogiorno – 13 ottobre 2010 – pag. IV

 

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