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Calabria. In arrivo 497 medici cubani per sopperire alla carenza di personale medico

l patto siglato con la Csmc prevede un corrispettivo di 4.700 euro per ogni professionista selezionato (ma ai sanitari ne andranno 1.200)

Medici cubani in Calabria, tutti i dettagli (e i costi) dell’accordo

Il patto siglato con la Csmc prevede un corrispettivo di 4.700 euro per ogni professionista selezionato (ma ai sanitari ne andranno 1.200)

Corriere della Calabria – 18 agosto 2022

CATANZARO La premessa è quella raccontata dal governatore Roberto Occhiuto nel video che ha annunciato l’arrivo in Calabria di un contingente (fino a 497) di medici da Cuba per ridare ossigeno al sistema sanitario regionale. Questione tecnica da risolvere prima possibile. Perché «la carenza di personale medico, determinatasi a causa del blocco del turn over conseguente al piano di rientro dal debito sanitario, i ritardi registratisi nelle procedure di reclutamento e la scarsa partecipazione di candidati alle anzidette procedure, impongono una nuova valutazione sull’assetto degli organici ed un intervento immediato di potenziamento delle strutture nelle aree più critiche».

Numeri preoccupanti: c’è – segnala il decreto che tratteggia i patti tra la Regione e la Csmc (Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos) – uno «scostamento significativo fra il fabbisogno teorico di personale rilevato dalle Aziende e le unità di servizio». Ai numeri del fabbisogno (che il decreto quantifica in 2.407 unità nelle discipline medicina e chirurgia d’accettazione d’urgenza, pediatria, terapia intensiva e rianimazione, chirurgia generale, malattie dell’apparato cardiovascolare, ginecologia e ostetricia, radiodiagnostica, ortopedia e traumatologia) si affianca una dinamica che peggiora il quadro complessivo.

I tentativi (non riusciti) di reclutare nuovi medici

Nelle Aziende del sistema sanitario regionale, infatti, «diversi tentativi di reclutamento di personale medico, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, non hanno consentito il reclutamento del personale necessario alla copertura del fabbisogno, in particolare nelle discipline correlate all’emergenza urgenza». Sono i bandi andati a vuoto che Occhiuto considera la premessa per il patto con la sanità cubana. Che invierà in Calabria, attraverso una sede distaccata da aprire a Catanzaro, «professionisti sanitari appartenenti a specializzazioni professionali diverse da utilizzare nell’area dell’emergenza urgenza».

Il numero – Occhiuto ha parlato di 497 professionisti reclutabili a regime – nell’atto viene indicato come «ancora da definite poiché le procedure di reclutamento e il cronoprogramma degli arrivi dei medici saranno concordati e disciplinati con successivi atti». Da definire, di conseguenza, sono anche i costi complessivi.

I costi dell’accordo con Csmc: fino a un massimo di 2,3 milioni al mese

Ciò che invece si ricava dalla lettura dell’Accordo quadro, è il costo per ciascun professionista selezionato per dare man forte alla sanità calabrese. Per ogni medico, la Regione Calabria «corrisponderà a Csmc un corrispettivo mensile onnicomprensivo pari a 3.500 euro», compenso che sarà corrisposto a cadenza trimestrale.

Altra certezza: per via dell’embargo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba «in nessun caso verranno effettuati bonifici in dollari statunitensi; né verranno utilizzate banche statunitensi con sede o meno negli Stati Uniti; né banche e filiali con capitale statunitense; né filiali di banche di altri paesi con sede negli Stati Uniti». Sempre per restare sul piano dei costi, la Regione corrisponderà «a ciascun operatore sanitario che presterà servizio presso le Aziende sanitarie nazionali l’importo forfettario netto mensile di 1.200 euro, a copertura delle spese di mantenimento».

Sarà sempre la Cittadella a farsi carico dei costi di viaggio Italia-Cuba (due andata/ritorno all’anno) e delle spese di alloggio, nonché dei costi sia per la formazione integrativa che della visita medica effettuata dal medico competente individuato dalla Regione Calabria sulla base delle disposizioni vigenti in materia nel territorio della Repubblica Italiana». Per ciascun medico, dunque, la Regione prevede un budget di 4.700 euro al netto delle spese di alloggio. Se si dovesse arrivare a utilizzare effettivamente 497 medici cubani l’esborso sarebbe di oltre 2,3 milioni di euro al mese (e, in teoria, circa 28 milioni all’anno, sempre nell’ipotesi di un utilizzo a pieno organico).

Gli impegni reciproci di Regione e Csmc

Nell’accordo si dispone che i medici cubani contrattualizzati opereranno «in termini funzionali alle direttive dei responsabili delle strutture degli Enti sanitari ospitanti, impegnandosi a svolgere le loro attività sulla base degli standard, protocolli e regolamenti applicabili sul territorio della Repubblica Italiana». La Csmc si impegna a «garantire che gli operatori sanitari cubani abbiano le capacità professionali e l’esperienza adeguata
e necessaria per l’esercizio delle attività sanitarie per le quali risultano titolari di apposita specializzazione».

A sua volta la Regione si impegna a «informare gli operatori sanitari cubani dei protocolli degli standard terapeutici utilizzati presso la Regione Calabria e le Aziende del Servizio Sanitario Regionale di assegnazione e impartire loro un corso di perfezionamento linguistico, medicina legale e organizzazione». (redazione@corrierecal.it)

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Calabria, Anelli (Fnomceo): “Medici cubani soluzione emergenziale, occorre risposta strutturale e complessiva”

FNOMCeO – 18 agosto 2022

L’assunzione, in Calabria, dei 500 colleghi cubani è una misura emergenziale, per tamponare le carenze del sistema. Ora occorre una risposta strutturale e complessiva, che, oltre a farci superare il momento, vada a colmare le disuguaglianze di salute all’interno del paese”.

Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, commenta l’accordo firmato dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per il reclutamento di circa 500 medici cubani da assumere a tempo determinato.

Di fronte a questa emergenza – spiega – il Governatore ha pensato di utilizzare una legge che consente la semplificazione del riconoscimento dei titoli, che, di norma affidato al Ministero della Salute, passa così alla Regione. La nostra principale preoccupazione è che sia garantita la qualità dell’assistenza: da qui l’invito al raccordo con il Ministero, che ha esperienza nel riconoscimento dei titoli, e con gli Ordini, che coniugano la certificazione delle competenze con l’adesione a norme etiche condivise”.

Inoltre – continua Anelli – prima di rivolgersi all’estero, sarebbe opportuno esplorare tutte le possibilità in Italia, prevedendo l’impiego, sempre in via emergenziale e ovviamente volontaria, dei medici specializzandi e dei pensionati. Occorre un patto tra le Professioni sanitarie, che permetta di superare la crisi: ricordiamoci che tra quattro anni, grazie all’aumento delle borse, avremo trentamila nuovi specialisti completamente formati”.

Infine – conclude – un appello alla politica: il Governo che verrà abbia come priorità la questione delle disuguaglianze di salute. Questione che, sino ad ora, nessun intervento è riuscito a risolvere. Anche qui, serve una riflessione comune, per comprendere le cause e trovare soluzioni. Non è giusto che chi nasce al Sud abbia una speranza di vita e un’aspettativa di vita in buona salute di molto inferiori rispetto a chi nasce al Nord. Non è giusto che un nuovo nato di sesso maschile residente a Caserta possa contare di vivere sino a 78 anni, mentre una neonata di Pordenone possa sperare ragionevolmente di superare gli 86 anni. Non è giusto che in Calabria si abbia probabilità di vivere in piena salute, in media, solo sino ai 50 anni, contro i 70 di Bolzano.  Una risposta, insieme ad altri interventi strutturali e organizzativi, potrebbe essere l’istituzione di reti sovraregionali delle competenze, per cui a spostarsi siano le équipe dei professionisti e non più i pazienti”.

Ufficio Stampa Fnomceo

Nota:  Nel 2019 lo stipendio medio di un cubano era di 879 pesos, pari a meno di 37 dollari al mese. Un medico cubano nel 2021 ha uno stipendio equivalente a 210 dollari, simile a quello di un giornalista, di un insegnante o di un domatore di animali da circo. I circa 50.000 medici cubani che lavorano in 66 diversi Paesi portano nelle casse cubane fino a 8.2 miliardi di dollari all’anno. La maggior parte dei loro salari va direttamente al governo.

Notizie correlate: Medici cubani in Calabria, l’oncologo Montilla: “La ndrangheta cerca soci in affari e la sanità calabrese una stazione appaltante comoda”

Human trafficking in Cuba’s medical missions

2022 Trafficking in Persons Report

 

Redazione Fedaisf

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