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Caso Schering, slitta la vendita della fabbrica. A dicembre 12 operai a casa

La multinazionale ora vuole restare fino ad agosto. Mediolanum conferma il subentro

Comazzo, 23 novembre 2011 – L’acquisizione dello stabilimento della Schering-Plough di Comazzo da parte della Mediolanum Farmaceutica sembra confermata, ma rischia di slittare di almeno sette mesi. Nel frattempo, a partire dal primo dicembre, 12 lavoratori resteranno a casa dal lavoro per finire in cassa integrazione. Sono queste le novità emerse dalla relazione dei sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil fatta ieri mattina davanti all’assemblea dei lavoratori, che ha visto poi la richiesta di un nuovo incontro da tenersi entro fine dicembre a cui invitare anche i rappresentanti della Mediolanum.

«La Schering ha chiesto di poter proseguire il lavoro fino all’estate — spiega Giampiero Bernazzani della Cisl —. La produzione di alcune delle lozioni attualmente in lavorazione dello stabilimento infatti doveva essere spostata all’estero a partire da inizio anno. Ma i ritardi nella registrazione dei prodotti in quei paesi hanno imposto un allungamento dei tempi, costringendo la proprietà a rimanere ancorata al territorio ancora per un po’ di tempo. Questo ci complica un po’ le cose, perché ci costringe a ripensare il piano per il secondo anno di cassa integrazione che pensavamo di aver già ormai definito ».

«In teoria per i lavoratori avere ancora commesse non sarebbe una brutta cosa — continua il sindacalista —. se non ci fosse di mezzo tutto il resto. Ci aspettavamo un confronto sul futuro piano industriale, che ancora non c’è stato. Per questo abbiamo chiesto che al prossimo incontro sia presente anche una delegazione della Mediolanum, che comunque ha confermato la sua intenzione di acquisire lo stabilimento».

«Nel frattempo— dice Francesco Montinaro della Uil — l’azienda ha comunicato che dal primo dicembre metterà in cassa integrazione 12 persone tra le 90 presenti in azienda, al momento tutte in mobilità. La cassa a rotazione è stata esclusa, così questi lavoratori verranno collocati a riposo a casa in attesa delle decisioni riguardo al secondo anno, che dovranno tener conto anche dell’eventuale acquisizione. Se andrà in porto entro l’anno, come speriamo, si farà il subentro. Altrimenti vedremo quale sarà il modo migliore di agire». «Siamo comunque fiduciosi in un buon esito dell’operazione — dice Francesco Cisarri della Cgil —. Il fatto che l’azienda milanese abbia confermato la volontà di subentrare nella gestione dello stabilimento è incoraggiante. Ora speriamo in chiarimenti nel corso del prossimo incontro».

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