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Come fermare il disastro annunciato nel farmaceutico

Cari colleghi in questi giorni è stato su internet tutto un ribollire di notizie riguardanti la nostra categoria. Su moltissimi siti del settore è possibile notare che un gruppo di strutture formate da isf hanno di fatto messo sul tavolo argomenti importanti e sentiti dagli isf ,mentre la Triplice come sempre risulta essere lontanissima dagli isf e dalle loro problematiche.
Nello specifico, l’incontro di Roma del 17 u.s. ed il relativo comunicato che ne ha fatto seguito mettono l’accento su di un aspetto fondamentale. Le aziende del settore farmaceutico non sono in crisi, ma approfittando del momento opportuno e di un governo "amico" si stanno alleggerendo di personale oramai ritenuto inutile.
In particolare si apprende che le situazioni di particolare criticità si starebbero verificando presso le maggiori società del settore (multinazionali ed italiane) ed in particolare in Abbott, Astra Zeneca, Bracco, Formenti, Gentili, Glaxo, Marvecs, Merck S&D, Mediolanum, Neopharmed, Pfizer, Roche, Sanofi-Aventis, Schering Plough, Takeda .
Il comunicato stampa inoltre fa presente che dalle analisi delle singole situazioni sarebbero emerse altresì ipotesi di violazioni delle norme antitrust e utilizzo scorretto delle A.I.C. con creazione di evidenti turbative di mercato a danno del Sistema Sanitario Nazionale e della spesa farmaceutica e che l’informazione scientifica sui farmaci ad uso umano, non ricevendo i controlli degli organi istituzionali preposti, troppo spesso cade in quelle illegalità che la cronaca ciclicamente ci indica.
Tutto questo mentre Federchimica, Farmindustria e le organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl (Triplice) hanno sottoscritto delle linee guida ad adesione volontaria per favorire comportamenti e scelte socialmente responsabili nelle relazioni industriali e nella contrattazione aziendale. Dal comunicato stampa relativo a tale accordo si evince che " l’innovativo accordo rappresenta l’impegno di imprese e lavoratori ai integrare, ciascuno in relazione al proprio ruolo, i temi sociali, etici e ambientali nelle proprie attività e nei rapporti interni ed esterni, operando responsabilmente e avendo ben chiari diritti e doveri."
Ora leggendo quanto discusso a Roma e quanto invece concordato fra Parte Datoriale e O.O.S.S ci si accorge di quanto lontano sia il sindacato dai problemi dei lavoratori e degli isf. Da una parte si firmano linee guida dal sapore di "aria fritta" e dall’altra si firmano cessioni o dismissioni di isf senza battere ciglio. Nel frattempo la nostra sorte sembra segnata, la maggioranza dei colleghi è stanca, scogl…nata, stufa delle solite menate e dei teatrini aziendali e sindacali. Una via di uscita però c’è ancora per chi crede a questa professione ed al lavoro che effettua. Ed è prima la presa di coscienza e poi l’azione con un maggior impegno nelle strutture associative e nelle RSU ove esistenti e poi nel nostro piccolo quotidiano. Ingoiare rospi, mentre altri personaggi quali figure aziendali intermedie e management incassano ricche prebende non è certo bello e quindi dobbiamo pian piano imporre le nostre richieste ed i nostri diritti. Solo così potremo cambiare qualcosa nel settore ,altrimenti gli scogl….namenti aumenteranno sempre più assieme a tante beghe non nostre.
Umberto Alderisi
20.11.2010

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