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CONTRO LA CRISI BREVETTI PIU’ LUNGHI?

Cursi, presidente della Commissione Industria a Palazzo Madama, propone di inserire la misura con un emendamento a un qualsiasi provvedimento "già da gennaio". Tempi più lunghi, dunque per la durata dei brevetti con l’obiettivo di "contrastare la crisi che sta investendo il mercato, con grosse difficoltà per l’industria del settore", ha detto il senatore a margine di un convegno sui 30 anni del SSN, organizzato a Roma, dalla Fondazione Carlo Donat-Cattin e dal gruppo Sanofi Aventis. Le difficoltà che stanno investendo l’industria farmaceutica "stanno mandando a casa migliaia di persone. Tra queste non solo informatori scientifici, ma anche ricercatori. Ecco perché, sul tema, è stato aperto un tavolo tecnico che trovi soluzioni condivise per fronteggiare una situazione che mette a rischio migliaia e migliaia di lavoratori". Di ben altro avviso AssoGenerici, che in un comunicato ufficiale sostiene che "se si continua a credere che il problema stia nella scadenza dei brevetti e nell’arrivo dei generici, significa non aver colto ancora le reali ragioni della situazione del comparto farmaceutico italiano, ben diversa da quella dei partner europei e degli Stati Uniti". "Proprio perché in Italia la copertura brevettuale è superiore a quella dell’Unione europea – sottolinea Assogenerici – si constata la mancanza di ricerca e di una pipeline di nuovi prodotti degna di questo nome… Di fatto, in Italia, i brevetti esercitano la loro funzione ben oltre la scadenza ufficiale, lo prova anche l’analisi del rapporto Osmed, incautamente indicato come la prova della penetrazione dell’equivalente nel mercato italiano". Per cominciare – prosegue la nota – si parla di un aumento dell’uso dei farmaci equivalenti del 51% in termini di dosi giornaliere definitive (DDD) e del 34% in spesa. In realtà tale aumento riguarda i farmaci non più coperti da brevetto (off patent) nel loro complesso, comprese la specialità medicinale originale e le copie di co-marketing. Se si esaminano i dati, distinguendo tra le diverse componenti, si vedrà che l’aumento per gli equivalenti puri (unbranded) è stato dell’11,6% nel periodo gennaio-agosto 2008, mentre gli altri farmaci di marca ma a brevetto scaduto sono cresciuti del 35%. Si tenga presente che in questo periodo sono scaduti i brevetti di diversi blockbuster (per esempio l’omeprazolo) e che quindi ci si doveva aspettare ben altra crescita; invece, come mostra il confronto con i primi otto mesi del 2007, l’aumento dei volumi di vendita degli equivalenti puri si è addirittura ridotto: da gennaio ad agosto 2007 era infatti aumentato del 31% (il branded non più coperto era comunque cresciuto del 45%). Un chiaro segno che l’allineamento al prezzo di riferimento da parte delle specialità continua a penalizzare i generici".

Fonte: "Farmacista33"

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