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Così vi truffano i venditori di speranza. Ecco le dieci bufale sul cancro

Vi hanno detto che è colpa di una dieta troppo acida, che si può curare col bicarbonato, che le cure ci sono ma Big Pharma le nasconde. Ecco le dieci più diffuse bugie sul cancro. Che fanno male ai malati e bene a chi le racconta

Cristina Gaviraghi – Mercoledì 5 Novembre 2014 – healthdesk

Se cercate in internet la parola “cancro”, vi troverete davanti a milioni di pagine web e non meno numerosi saranno i video di You Tube che troverete digitando “cura per il cancro”.

Nella migliore delle ipotesi, le informazioni che si recuperano in rete sono imprecise e nel peggiore dei casi pericolosamente ingannevoli. Ci sono molte pagine web sul cancro supportate da prove scientifiche e facili da comprendere, ma ce ne sono altrettante, se non di più, che alimentano falsi miti.

Risulta spesso difficile distinguere la realtà dalla finzione, anche perché le notizie che si reperiscono, pur essendo imprecise, suonano del tutto plausibili. Se si scava in profondità e si cercano delle prove, però, molte supposte “verità” vengono smascherate.

Ecco allora dieci falsi miti sul cancro in cui ci si può frequentemente imbattere.

MITO 1. Il cancro è una malattia artificiale dei tempi moderni

Questa è una credenza più viva oggi che in passato, ma il cancro non è solo una patologia moderna e prodotta artificialmente dalla società occidentale. Il cancro esiste da quando esiste l’uomo. È stato descritto migliaia di anni fa da medici egizi e greci e dei ricercatori hanno scoperto dei segni distintivi di questa malattia in uno scheletro vecchio di 3.000 anni.

Pur essendo vero che le patologie correlate ai moderni stili di vita, come i tumori, sono in aumento, il più grande fattore di rischio per il cancro resta l’età.

Grazie ai successi ottenuti nel contrastare le malattie infettive e altre storiche cause di morte come la malnutrizione, le persone ormai vivono abbastanza a lungo per sviluppare il cancro. Con l’invecchiamento, infatti, il Dna ha il tempo di subire danni che possono portare poi alla formazione di un tumore.

Inoltre, oggi siamo anche capaci di individuare il cancro in modo più accurato rispetto al passato, grazie ai programmi di screening e ai progressi compiuti nel campo della diagnostica.

La dieta, gli stili di vita e anche l’inquinamento hanno sicuramente una grande influenza sul rischio per il cancro, ma ciò non significa che le patologie neoplastiche siano esclusivamente legate alle attività umane e ai nostri tempi. Ci sono anche molte cause naturali per questa malattia, per esempio, a livello mondiale, un caso di cancro su sei è dovuto a virus e batteri.

MITO 2. I supercibi che prevengono il cancro

Mirtilli, barbabietole, broccoli, aglio, tè verde…..e molti altri. Nonostante tanti siti web continuino a propagandarlo, non esistono “supercibi”. Questo è solo un termine coniato dalle agenzie di marketing per far vendere più prodotti, ma non ha alcuna base scientifica.

Ciò non significa che non si debba badare a cosa si mangia. Certi cibi sono più salutari di altri. Una ciotola di mirtilli e una tazza di tè verde contribuiscono a rendere la dieta più sana e bilanciata. Fare il pieno di frutta e verdura è senz’altro una buona idea, come pure variare il più possibile il tipo di vegetali nella dieta, ma non ha importanza quale tipo specifico di ortaggio o frutto si sceglie.

Il nostro corpo è complesso e lo è anche il cancro. È dunque una grossolana semplificazione sostenere che un singolo cibo possa avere, di per sé, un’influenza sulla possibilità di sviluppare una neoplasia.

Nel corso dei decenni si sono raccolte molte prove sul semplice, ma ritenuto poco interessante, miglior modo di ridurre il rischio di tumore: seguire a lungo alcuni comportamenti salutari come non fumare, fare esercizio fisico, mantenere un sano peso corporeo e ridurre il consumo di alcol.

MITO 3. La dieta “acida”causa il cancro

Alcuni miti sul cancro persistono in maniera sorprendente, in barba alla biologia di base. Uno di questi è l’idea che seguire una dieta “acida” faccia diventare il sangue “troppo acido” contribuendo così ad aumentare il rischio di cancro. La contromisura, in questo caso, sarebbe aumentare il consumo di cibi “alcalini” come verdure verdi e frutta (compresi, paradossalmente, i limoni).

Questa è una vera e propria sciocchezza biologica. È vero che le cellule tumorali non riescono a sopravvivere in un ambiente eccessivamente alcalino, ma non riescono a farlo nemmeno le altre cellule del nostro corpo.

Il sangue è, in genere, leggermente alcalino. Il suo pH è regolato dai reni che lo mantengono in uno stretto e corretto intervallo. Questo non può essere modificato, per un tempo apprezzabile, dall’alimentazione e ogni eccesso di acidi o di alcali viene eliminato con l’urina. Per mantenere il giusto equilibrio all’interno del corpo, l’urina cambia il suo pH a seconda di cosa si mangia. Questo fatto può essere verificato misurando il suo grado di acidità in seguito all’assunzione di cibi diversi ed è anche alla base dell’errata credenza secondo cui la dieta può “rendere il corpo alcalino”.

Mangiare molta verdura verde è certamente salutare, ma non per il suo effetto sull’alcalinità del corpo.

Esiste una condizione chiamata “acidosi”. Si tratta di uno stato fisiologico che sopraggiunge quando reni e polmoni non riescono a mantenere il pH del corpo in equilibrio. Spesso è causata da una grave malattia o da un avvelenamento. Può essere molto pericolosa e richiede cure urgenti, ma non certo per colpa di diete eccessivamente acide.

L’ambiente nelle immediate vicinanze delle cellule cancerose può diventare acido per via del modo diverso, rispetto a quello seguito dal tessuto sano, con cui i tumori producono energia e usano l’ossigeno. Alcuni ricercatori stanno cercando di capire a fondo come ciò accada con lo scopo di sviluppare potenziali trattamenti più efficaci per le patologie neoplastiche.

Non esistono prove, però, che la dieta possa cambiare il pH dell’intero corpo o che questo abbia un impatto sul cancro.

MITO 4. Il cancro ha un debole per i dolci

Un’altra idea molto diffusa è che lo zucchero “nutra le cellule tumorali”, da qui il suggerimento di bandirlo completamente dalla dieta del paziente.

Si tratta di un’eccessiva semplificazione in un campo molto complesso che solo ora si sta iniziando a comprendere.

“Zucchero” è un termine polivalente. Si riferisce a una serie di molecole tra cui gli zuccheri semplici presenti nelle piante, il glucosio e il fruttosio. La polvere bianca nella ciotola che mettiamo in tavola si chiama saccarosio, sostanza formata da glucosio e fruttosio attaccati insieme. Tutti gli zuccheri sono carboidrati, cioè molecole costituite da carbonio, idrogeno e ossigeno.

I carboidrati, sia che provengano da una torta sia da una carota, vengono demoliti dal nostro sistema digestivo per rilasciare glucosio e fruttosio. Questi vengono poi assorbiti dal flusso sanguigno per fornire l’energia che consente la vita.

Tutte le nostre cellule, tumorali o no, usano glucosio come fonte di energia. Poiché le cellule neoplastiche crescono molto più velocemente di quelle sane richiedono una quantità particolarmente alta di questo carburante. È stato dimostrato che esse utilizzano glucosio e producono energia in modo diverso dalle cellule sane e i ricercatori stanno studiando queste differenze con l’idea di sfruttarle per sviluppare trattamenti migliori.

Questo però non significa che gli zuccheri di torte, biscotti e altri alimenti dolci nutrano in modo specifico le cellule tumorali a differenza di qualsiasi altro tipo di carboidrato. Il nostro organismo non sceglie a quali cellule fornire un determinato carburante. Esso converte tutti i carboidrati che mangiamo in glucosio, fruttosio e altri zuccheri semplici che vengono, in seguito, prelevati dai tessuti quando hanno bisogno di energia.

Ha senso limitare gli zuccheri nell’ottica si seguire una dieta equilibrata ed evitare di guadagnare peso, ma questo che è ben diverso dall’affermare che gli alimenti zuccherati nutrono in modo specifico le cellule tumorali.

Sia la “dieta acida” sia “lo zucchero nutre il cancro” sono falsi miti che snaturano il senso dei consigli dietetici, anche se ciò non significa che seguire una sana alimentazione non abbia importanza quando si tratta di cancro.

Le indicazioni su ciò che è meglio mangiare, però, devono basarsi su dati nutrizionali e scientifici. Quando si tratta di dispensare raccomandazioni dietetiche per ridurre il rischio di cancro, i ricercatori mostrano che il solito vecchio consiglio di una sana alimentazione è ancora valido. Ok a frutta, verdura, fibre, carne bianca, e pesce, mentre è meglio limitare grassi, sale, zuccheri, carne rossa o lavorata e alcol.

MITO 5. Il cancro è un fungo e il bicarbonato di sodio è la cura

Questa teoria nasce dalla constatazione, a dire il vero non molto attenta, che il “cancro è sempre bianco”.

Una palese obiezione a questa idea, a parte il fatto che le cellule tumorali non hanno chiaramente un’origine fungina, è che il cancro non è sempre bianco. Alcuni tumori lo sono, ma altri no. Per verificarlo basta chiederlo a qualsiasi patologo o chirurgo oncologo oppure ricercare delle immagini su Google.

I sostenitori di questa teoria affermano che il cancro è causato dall’infezione del fungo candida e che i tumori sono, in realtà, il tentativo del corpo di proteggersi da questa infezione.

Non ci sono, però, prove che lo dimostrano.

Inoltre, molte persone perfettamente sane possono essere infettate dalla candida, un fungo che è parte della gamma di microbi che vive normalmente nel nostro corpo e sopra la nostra pelle. Di solito il sistema immunitario mantiene la candida sotto controllo, ma nelle persone che hanno tali difese compromesse, come chi è positivo per l’Hiv, le infezioni possono diventare più gravi e frequenti.

La semplice soluzione a tale problema, a quanto pare, sarebbe iniettare bicarbonato di sodio nel tumore. Ma questo non è nemmeno il trattamento usato per contrastare le infezioni fungine vere e proprie, figurarsi per il cancro. Al contrario, ci sono forti evidenze che alte dosi di bicarbonato di sodio possono portare a gravi conseguenze, anche fatali.

Alcuni studi ipotizzano che il bicarbonato di sodio possa avere effetti sui tumori trapiantati nei topi o sulle cellule coltivate in laboratorio poiché neutralizza l’acidità del microambiente attorno al tumore stesso. Alcuni ricercatori statunitensi stanno inoltre conducendo un piccolo studio clinico per verificare se capsule di bicarbonato di sodio possano aiutare a ridurre il dolore associato al cancro e per cercare la dose massima di questa sostanza che può essere tollerata. Non stanno, però, testando se abbia in realtà un vero effetto sui tumori.

Per quanto si conosce, non sono stati ancora pubblicati studi clinici sul bicarbonato di sodio come trattamento per il cancro.

Vale anche la pena sottolineare che non è ancora chiaro se è possibile somministrare nell’uomo dosi di bicarbonato di sodio che possono avere un qualche significativo effetto sul cancro, anche se alcuni ricercatori stanno studiando la questione.

Poiché il corpo resiste con forza ai tentativi di modificarne il pH, solitamente sbarazzandosi del bicarbonato attraverso i reni, c’è il rischio che quantità di questa sostanza, sufficientemente grandi da influenzare il grado di acidità attorno al tumore, possano causare una grave condizione chiamata alcalosi.

È stato stimato che una dose di circa 12 grammi di bicarbonato di sodio al giorno (in un adulto di 65 kg) sarebbe capace di contrastare l’acido prodotto da un tumore grande all’incirca solo un millimetro cubo. Ma dosi superiori a circa 30 grammi al giorno possono provocare gravi problemi di salute, fate voi i conti.

MITO 6. C’è una cura miracolosa per il cancro…

Dalla cannabis ai clisteri di caffè. Internet è piena di video e aneddoti personali su cure miracolose e “naturali” per il cancro.

Ma affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie e i video di YouTube e i post su Facebook non sono prove scientifiche attentamente revisionate.

In molti casi è impossibile dire se i pazienti presenti in tali fonti aneddotiche sono stati “guariti” da un particolare trattamento alternativo oppure no. Non si conosce nulla sulla loro diagnosi medica, sullo stadio della malattia e sulla loro prognosi. E non si sa neppure se e quali altri trattamenti per il cancro hanno ricevuto in precedenza.

Inoltre vengono divulgate solo le storie di successo, mentre nulla si sa sulle persone che hanno provato il trattamento “miracoloso”e non sono sopravvissute. Spesso chi proclama affermazioni sensazionali su cure prodigiose sceglie solo i casi migliori, senza presentare il quadro completo.

Questo evidenzia ancor di più l’importanza dei dati revisionati e pubblicati, di una ricerca di laboratorio scientificamente rigorosa e degli studi clinici. Lo svolgimento di adeguate e disciplinate sperimentazioni consente ai ricercatori di dimostrare che un potenziale trattamento per il cancro è sicuro ed efficace. Inoltre, la pubblicazione dei dati ottenuti permette ai medici di tutto il mondo di venirne a conoscenza e di usarli per il beneficio dei propri pazienti.

Questo è lo standard cui tutti i trattamenti per il cancro dovrebbero attenersi.

Ciò non significa che il mondo naturale non sia una fonte di potenziali terapie. La storia dell’aspirina (corteccia del salice) e della penicillina (muffa) lo dimostra. Per citare un altro importante esempio, il farmaco per il cancro taxolo fu per la prima volta estratto dalla corteccia e dagli aghi di un albero: il tasso del Pacifico.

Ma questo è ben lontano dal dire che si dovrebbe masticare corteccia per combattere il tumore. Si tratta di un trattamento efficace perché il principio attivo è stato purificato e testato in studi clinici. Questo ha permesso di capire che è una sostanza utile e sicura e a quali dosi può essere somministrata.

Ovviamente chi ha un cancro desidera sconfiggere la malattia con ogni mezzo possibile. Ed è perfettamente comprensibile la tendenza a cercare, in ogni campo, potenziali cure. Ma il consiglio degli esperti è di diffidare di ciò che viene etichettato come “cura miracolosa”, specialmente se qualcuno sta cercando di venderlo.

Su Wikipedia esiste un’esauriente lista di trattamenti inefficaci contro il cancro, spesso propagandati come prodigiosi, che può valer la pena consultare.

Si possono reperire, inoltre, serie informazioni riguardanti le evidenze scientifiche e le sperimentazioni cliniche sull’uso di cannabis e cannabinoidi contro il cancro.

MITO 7….e Big Pharma la sta nascondendo

Di pari passo con l’idea che esiste una cornucopia di “cure miracolose”, c’è l’idea che i governi, l’industria farmaceutica e anche le associazioni di beneficenza si sono accordate per occultare la terapia per il cancro perché guadagnano molti soldi con i trattamenti esistenti.

Qualunque sia la particolare “cura” che viene propagandata la logica è sempre la stessa: è facilmente reperibile, economica e non può essere brevettata. Ecco perché la classe medica la nasconde, per continuare a riempirsi le tasche con farmaci più costosi e coperti da brevetto. Ma, in realtà, non c’è nessun complotto, a volte, semplicemente, la terapia non funziona.

Non c’è dubbio che l’industria farmaceutica debba affrontare questioni sulla trasparenza e la sperimentazione clinica che hanno bisogno di essere risolte. Le varie associazioni incalzano gli enti regolatori e le compagnie farmaceutiche per fare in modo che i farmaci efficaci siano disponibili a un prezzo equo per il sistema sanitario nazionale. È comunque importante ricordare che lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi farmaci richiedono molto denaro che le compagnie hanno bisogno di recuperare.

Ma i problemi esistenti con la medicina tradizionale non dimostrano automaticamente che le “cure” alternative funzionano.

Non ha senso sostenere che le aziende farmaceutiche nascondano deliberatamente una potenziale cura per il cancro. Scoprire una terapia efficace, infatti, garantirebbe loro enormi vendite a livello mondiale.

E anche la tesi secondo cui i trattamenti non possono essere brevettati non regge. Le aziende farmaceutiche non sono stupide, sono pronte a imboccare strade promettenti che possono portare a terapie efficaci. Ci sono molti modi per riconfezionare e brevettare molecole che, se risultassero efficaci, darebbero loro un ritorno economico sugli investimenti fatti per svilupparle e testarle in studi clinici (un costo che può essere anche di vari milioni).

Occorre poi aggiungere che ricercatori finanziati dalle varie associazioni o dal governo compiono studi su trattamenti promettenti senza scopo di lucro. È anche difficile comprendere per quale ragione i medici, che spesso prescrivono farmaci generici fuori brevetto, non dovrebbero utilizzare terapie a basso costo se fosse stata dimostrata la loro efficacia negli studi clinici.

Affermare che si stia nascondendo “la cura” per il cancro non è solo assurdo, ma è anche offensivo per la comunità di medici e scienziati che si dedicano allo studio di questa patologia, per il personale e i sostenitori delle associazioni di ricerca sul cancro e, soprattutto, per i malati e le loro famiglie.

MITO 8. I trattamenti contro il cancro uccidono più di quanto guariscano

Tanto per essere chiari, la cura per il cancro, sia essa chemioterapia, radioterapia o chirurgia, non è una passeggiata nel parco. Gli effetti collaterali possono essere molto pesanti. D’altra parte, le terapie che hanno lo scopo di uccidere le cellule tumorali, inevitabilmente, influenzano anche quelle sane.

E qualche volta, purtroppo, la cura non funziona. È molto difficile trattare un tumore in fase avanzata che si è diffuso in tutto il corpo e se la terapia può dare sollievo dai sintomi e prolungare la vita, non è detto che riesca a guarire definitivamente il paziente.

La chirurgia è ancora il trattamento più efficace a disposizione per il cancro, a condizione che questo sia diagnosticato sufficientemente presto per consentire l’operazione. La radioterapia, inoltre, aiuta a curare più persone di quanto facciano i farmaci antitumorali.

Tuttavia la chemioterapia e altri medicinali contro il cancro svolgono un ruolo molto importante nella cura delle neoplasie. In alcuni casi contribuiscono a guarire la malattia e in altri a prolungare la sopravvivenza.

Le affermazioni presenti su internet secondo cui la chemioterapia è “efficace solo per il tre per cento dei casi” sono altamente fuorvianti e superate. Così come quelle in cui si sostiene che queste cure potrebbero addirittura “promuovere il cancro”.

È importante evidenziare che, in un numero sempre più alto di casi, i farmaci sono efficaci. Ad esempio, oltre il 96 per cento degli uomini malati riesce oggi a guarire dal cancro ai testicoli, grazie anche a un farmaco chiamato cisplatino. Nel 1970 tale percentuale era inferiore al 70 per cento. Inoltre, sul finire degli anni sessanta solo un quarto dei bambini malati di tumore poteva essere curato, oggi il loro numero è triplicato e la maggior parte di loro ora è viva grazie anche alla chemioterapia.

La strada da percorrere per avere dei trattamenti efficaci per tutti i tipi di cancro nei bambini è, però, ancora lunga.  È quindi importante che i medici, i pazienti e le loro famiglie siano realistici nel valutare le migliori opzioni terapeutiche, specialmente quando il cancro è in fase molto avanzata.

Potrebbe essere meglio scegliere una cura in grado di ridurre il dolore e i sintomi piuttosto che tentare di guarire la malattia (cure palliative). Trovare il giusto equilibrio tra la qualità e la quantità della vita sta diventando una questione sempre più preponderante quando si tratta di curare un tumore e, in questo, il ruolo del paziente è diventato centrale.

MITO 9. Non abbiamo fatto alcun progresso nella lotta contro il cancro

Questo semplicemente non è vero. Grazie ai passi avanti compiuti dalla ricerca, negli ultimi 40 anni la sopravvivenza per cancro è mediamente raddoppiata. Inoltre, i tassi odierni di mortalità sono diminuiti del 10 per cento rispetto a quelli che si registravano un decennio fa. Oggi, la metà di tutti i pazienti sopravvive almeno dieci anni.

Questi, però, sono dati che si riferiscono a persone trattate in passato. È probabile che i pazienti diagnosticati e curati oggi, anche grazie all’avvento dei nuovi farmaci “intelligenti”, abbiano una probabilità di sopravvivenza ancora più alta.

Ma c’è ancora molta strada da fare. Nella cura di alcuni tipi di cancro i progressi sono stati più lenti, come ad esempio quelli relativi al tumore del polmone, del cervello, del pancreas e ai tumori esofagei. E quando si perde una persona cara per colpa del cancro, è comprensibile pensare che la medicina non abbia fatto alcun passo in avanti.

MITO 10. Gli squali non si ammalano di cancro

Sì, invece si ammalano.

 

L’articolo è tratto da Cancer Research UK, una delle più importanti charities al mondo impegnate nella lotta al cancro. Lo scorso anno ha destinato l’equivalente di più di 500 milioni di euro alla ricerca contro il cancro.

Redazione Fedaisf

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