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Decreto Balduzzi. Foresti (Assogenerici): “Aberrante la norma sulla tutela brevettuale”

Per il presidente di Assogenerici si tratta di un "vecchio trucco" pensato dalle imprese del farmaco per fare slittare l’ingresso dei generici nel nostro Paese. Una norma “che l’Europa ci ha obbligato più volte a cancellare" e che, secondo Foresti, è destinata a sparire anche nella versione definitiva del decreto.

28 AGO – I contenuti del Decreto Balduzzi sarebbero per Assogenerici “ampiamente condivisibili” se non fosse per l’articolo 14 sulla tutela brevettuale. “Un articolo aberrante che va assolutamente e immediatamente cancellato”, secondo Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, che ricorda come l’Italia sia “già stata più volte obbligata dall’Unione Europea a cancellare quella stessa norma, contenuta nell’articolo 68 del Codice di Proprietà industriale, che stabilisce il legame tra scadenza di brevetto e autorizzazione all’immissione in commercio”. Una norma che, ricorda Foresti, “era stata riproposta anche nel decreto liberalizzazioni e nella spending review, ma poi ragionevolmente cancellata”.

Per il presidente di Assogenerici “l’ufficio italiano brevetti dà già date certe e precise, non c’è bisogno di conferme né di smentite sulle scadenze dei brevetti”. Foresti ribadisce quindi la necessità di “non legare il processo registrativo con quello della scadenza brevettuale”. Il primo, infatti, “ha tempi molto lunghi e una norma del genere rischierebbe di allungare la scadenza di un brevetto di un anno o anche due per alcuni prodotti, con il conseguente ritardo nell’uscita del farmaco generico”.

Ma perché il Governo che ha tanto promosso gli equivalenti avrebbe poi proposto una del genere, peraltro già bocciata più volte dall’Ue? “C’è mancanza di conoscenza da parte di chi scrive” le leggi e che “ha pensato di dare una garanzia in più alle aziende, che propongono questo escamotage ormai da due anni”. Le aziende, secondo il presidente di Assogenerici, “hanno giustamente i diritto di vedere i brevetti garantiti, e pensano di racimolare qualche soldo guadagnando un anno di tempo”. Per Foresti, però, “le aziende farmaceutiche sono già ben tutelate da brevetti che durano 20 anni e l’unica reale conseguenza di questa norma sarà un ritardo dell’ingresso di farmaco generico in Italia”.

Foresti,

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